Ci sono storie che meritano un lieto fine, che bisogna raccontare perché intrecciano tanto la pista quanto gli uomini. Quella di Grosjean è sicuramente una di queste.
Romain ha completato ieri il primo test in Formula 1 dopo il terribile incidente del Gran Premio del Bahrain 2020, quando le ustioni riportate nell'incendio successivo allo schianto contro le barriere lo costrinsero a saltare sia il GP di Sakhir che quello di Abu Dhabi, ponendo una fine ancor più prematura alla sua carriera nella massima serie, probabilmente comunque destinata ad interrompersi alla fine di quella stagione.
Dopo quell’episodio, Grosjean è tornato a correre tra IndyCar e competizioni endurance, pur coltivando la speranza di un ritorno al volante di una monoposto di Formula 1 per chiudere idealmente il cerchio. Nel 2020 non ebbe neppure modo di utilizzare il casco speciale disegnato dai suoi figli, e un test promesso dalla Mercedes non si concretizzò per motivi logistici. Ora, a distanza di quasi cinque anni, è stata l’Haas a offrirgli una nuova opportunità al Mugello.
Grazie al programma Testing of Previous Cars, usato dal team americano in collaborazione con Toyota Gazoo Racing, Grosjean ha guidato la Haas VF-23 sul tracciato toscano bagnato dalla pioggia.

“È stato un giorno speciale. Gene Haas e Ayao Komatsu hanno reso possibile tutto questo. All’inizio mi sentivo un po’ arrugginito, ma poi è tornato tutto naturale. Ho persino fatto una partenza da fermo, la prima dopo Bahrain 2020, ed è andata molto meglio. Sono molto grato, una opportunità unica. Ho rivisto alcune persone che erano con me già nel 2016 e ho potuto provare la nuova generazione di vetture. È stato fantastico, non ho altre parole”, ha raccontato il francese.
Nonostante le condizioni meteo, Grosjean ha potuto completare un buon numero di giri, mentre successivamente James Hinchcliffe – vincitore in IndyCar e oggi opinionista F1 – ha potuto esordire a sua volta in un test, montando anche gomme slick nell’ultima parte della sessione. “Un’esperienza incredibile, un giorno che ricorderò a lungo”, ha commentato il canadese.
L’evento ha avuto un significato ancora più profondo per Grosjean: con lui c’erano tante persone che avevano lavorato con lui, come Ayao Komatsu nel ruolo di ingegnere di pista come ai tempi della Lotus Renault. Anche Fred Vasseur, team principal Ferrari, ha fatto visita al box, presente a Mugello per i test Pirelli con Leclerc e Zhou Guanyu. Proprio Ferrari e Pirelli hanno contribuito a rendere l’ultimo giro del francese un momento indimenticabile.
“Alla fine della giornata mi hanno fatto piangere: ho tenuto la visiera abbassata, ma nel mio ultimo out-lap c’erano tutti, Ferrari, Pirelli, Haas, che applaudivano e mi facevano un’ovazione. Era quello che mi aspettavo ad Abu Dhabi 2020, ma oggi è stato ancora meglio”, ha detto emozionato.
Forse si potrà discutere se Grosjean meritasse o meno più tempo in Formula 1, ma è certo che la sua avventura non avrebbe dovuto chiudersi così bruscamente con quel terribile incidente dal quale uscì vivo ma infortunato. Con questo test, la Haas ha in parte corretto quell’ingiustizia, regalando al pilota una chiusura più degna e all'uomo un ricordo carico di significato.
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