Laurent Mekies, il nuovo volto della Red Bull: tecnica, umanità e ambizione
27/09/2025 19:30:00 Tempo di lettura: 6 minuti

Laurent Mekies ha preso le redini della Red Bull dopo l'inaspettato addio di Christian Horner, portando con sé un approccio tecnico, sincero e umano. Il francese ha chiarito il suo obiettivo: costruire per Max Verstappen la vettura più veloce della griglia. Con oltre 20 anni di esperienza in F1, Mekies affronta la sfida con lucidità e determinazione, consapevole del peso del ruolo e della complessità interna del team. 

 

La storia di Laurent Mekies

Laurent Mekies, il nuovo volto della Red Bull: tecnica, umanità e ambizione

Si può dire che Mekies, con la promozione in Red Bull nel ruolo di team principal, abbia raggiunto l'apice della sua carriera, un momento da assaporare e su cui riflettere. Persino da godersi, nella soddisfazione così raramente concessa ai livelli più alti. Niente di tutto questo. Sorprendentemente, per Laurent Mekies, esiste solo un impegno travolgente, quasi sisifeo, a andare sempre avanti, sempre verso l'alto.

"Non esiste una cosa come avercela fatta, ti senti sempre come se stessi sopravvivendo. Ti senti sempre come se avresti dovuto fare di più ieri, di più una settimana fa. Per migliorare la settimana prossima, il mese prossimo. Non ti senti mai come se ce l'avessi fatta, mai, mai, mai".

A Monza, Max Verstappen ha conquistato la prima vittoria in GP della Red Bull sotto la guida di Mekies, il suo primo grande risultato con la squadra seguita da quella conquistata sul circuito cittadino di Baku. Con oltre 20 anni di esperienza in questo sport, ci saranno state occasioni simili in cui ha potuto concedersi un senso di soddisfazione?

"Se pensi di avercela fatta, ti senti così la sera della vittoria. Poi il lunedì mattina é  tutto finito. Quando vado al muretto dei box, ogni singolo weekend di gara ti senti davvero privilegiato. Sai di avere il posto migliore. Sono emozionato. Non vedo l'ora che la macchina sia pronta, sono come un bambino, seduto lì con Max, voglio solo vedere la macchina in pista. Capisci il contrasto tra le due cose? Non ti senti mai arrivato, ma ti senti sempre privilegiato".

Il bambino che allora non avrebbe mai creduto di arrivare in F1 continua a guardare attraverso gli occhi dell'uomo.

"Ero solo un ragazzino che giocava con le sue macchinine e guardava le gare con mio padre. La prima gara a cui mi hanno portato i miei genitori é stata nel 1988, al Gran Premio di Francia. Era nel pieno della battaglia tra Prost e Senna. Ti senti sommerso da quell'atmosfera che ti fa pensare che sia lo sport più fantastico del mondo, ma ti sembra così lontano. Non pensi che entrerai mai in un paddock, figuriamoci lavorare in Formula Uno".

La Ferrari lo ha ingaggiato nel 2018 ed è diventato direttore di gara nel 2021, prima che la Red Bull lo reclutasse per tornare nella loro scuderia minore, ora nota come Racing Bulls, come team principal nel 2024.

Lì é stato testimone del tumulto che ha coinvolto la Red Bull in quella stagione. La controversia che ha circondato Horner dopo le accuse di comportamento inappropriato da parte di una dipendente - per le quali è stato poi scagionato da un'indagine - é stata seguita dalla perdita di una serie di figure chiave, tra cui Adrian Newey. Il tutto é stato accompagnato da un calo di forma della vettura, da una lotta di potere tra Horner e la società madre della Red Bull, dall'ostilità quasi aperta del padre di Verstappen, Jos, e dai timori che la squadra potesse perdere il suo quattro volte campione, fattori che sono stati considerati determinanti per il licenziamento di Horner.

 

Il rapporto con i Verstappen

I Verstappen, il loro manager Raymond Vermeulen e il consulente motoristico Helmut Marko rimangono una fazione potente all'interno della Red Bull. Mekies non avrà vita facile con loro e anche questo fa parte della sua sfida. Qui offre una soluzione semplice, anche se necessariamente diplomatica.

"Vorrei semplificare al massimo la situazione. Siamo qui per ideare, progettare e produrre l'auto più veloce possibile. Quando lo fai, tutto si risolve. Quindi é su questo che ci concentriamo, non su domande del tipo: 'Devo gestire questo? ... o quello?'. Max è una risorsa fondamentale in pista, ma anche fuori dalla pista. Fa parte del progetto, non lo giudica dall'esterno, ma lo sostiene ogni giorno dall'interno".

Sicuramente in questi primi giorni Mekies sta conquistando cuori e menti, guadagnandosi gli elogi del campione del mondo e di Marko.

"Quello che mi piace sono le domande tecniche durante il weekend, il ritorno in fabbrica, le riunioni utili. Sembra che tutto funzioni bene", ha detto Max Verstappen.

Le parole di Max fanno capire tanto di quello che deve essere stato l'ambiente Red Bull nell'ultimo anno. Il team austriaco aveva bisogno di un cambiamento che portasse una nuova prospettiva e un clima meno teso ed é stato raggiunto con Mekies.

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