Il primo pensiero che è passato per la testa di molti appassionati nel momento in cui Max Verstappen ha tagliato il traguardo a Baku è stato "impossibile, l'ha fatto ancora". L'alfiere della Red Bull ha dominato di gran carriera, quasi fosse tornato per qualche ora in modalità 2023. Lo dimostra il grande slam (pole, tutta la gara in testa, vittoria e giro veloce) completato da Super Max, il sesto della sua carriera che gli ha permesso di eguagliare un altro gigante della Formula 1, vale a dire Lewis Hamilton (davanti a loro rimane solo Jim Clark, a quota otto).
Un autentico dominio in quel di Baku, che ha seguito a ruota quello di Monza, dove è stato capace di rifilare ben 20 secondi alle McLaren. Dietro a questa ritrovata competitività - persino in ottica secondo posto Costruttori - c'è però anche tanto merito della squadra che proprio in Brianza ha introdotto un nuovo fondo che ha generato un salto di qualità evidente, contribuendo a migliorare il bilanciamento della RB21, aspetto che ha permesso agli ingegneri di trovare più facilmente la quadra durante la ricerca dell'assetto e nelle operazioni di fine tuning.

Dalle ultime due gare il team di Milton Keynes ne è uscito rafforzato e con il meritato status di squadra avente la miglior vettura a basso carico. In questo senso la prossima tappa a Singapore sarà il banco di prova cruciale per la conferma definitiva dei progressi compiuti di Verstappen&Co. Di contro, però, ci si aspetta che torni una McLaren dominante visto che quello di Marina Bay è un circuito ad alto carico, ricco di curve lente sul quale tornerà in modo prepotente il tema del degrado gomma. Insomma, una pista McLaren che più McLaren non si può.
Compie 28 anni oggi Max, eppure la sensazione che si percepisce è che sembra a tutti gli effetti figlio di un'altra epoca. Monza e Baku sono state teatro di dominio, ma anche tappe nel mezzo di due gite al mitico Nordschleife, pista iconica per chi ama il motorsport.
Un qualcosa dal quale forse gli altri piloti dovrebbero attingere, rubare e imparare. Perchè un quattro volte Campione del Mondo che si mette in gioco al volante di una vettura GT non lo fa certo per soldi, sponsor o altro, bensì per pura passione. Quella stessa passione che lo fa stare incollato al simulatore ogni qualvolta torna a casa; quella stessa passione che questo fine settimana lo ha fatto tornare (e vincere) nuovamente all'Inferno Verde dopo aver ottenuto la licenza per partecipare alle gare della classe GT3 appena 14 giorni prima.

Magari non sarà il preferito di molti in Formula 1, ma per chi ama le corse uno come Max è uno spettacolo assoluto. Un pilota del quale un giorno potremo raccontare di averne vissuto le gesta, dentro e fuori dal Circus.
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