Nella notte di Singapore si riaccende la Mercedes: Russell in pole, Antonelli quarto
In una pista che, sulla carta, doveva essere tra le più ostiche viste le alte temperature che accentuano il fenomeno del surriscaldamento al posteriore - principale tallone d'Achille della W16 - il team di Brackley è invece tornato a vita: ecco perchè.

04/10/2025 20:45:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Sotto le luci di Marina Bay a brillare è stato George Russell insieme alla sua Mercedes. Per il britannico si tratta della settima pole position della carriera, arrivata in modo inaspettato se si considerano quelle che erano le premesse della vigilia. Il tracciato di Singapore, infatti, sulla carta sarebbe dovuto essere a dir poco ostico per la W16, date le alte temperature che accentuano il fenomeno dell'overheating, aspetto che la monoposto anglo-tedesca ha sempre sofferto.

Dove nasce la pole di Russell?

L'1:29.158 (nuovo record della pista) valso a George la partenza dal palo è stato costruito soprattutto nel primo settore, grazie ad un'ottima interpretazione della sequenza di curve 1-2-3 dove il #63 è riuscito a far registrare una buonissima velocità di percorrenza. Ciò che ha fatto la differenza è stata anche la capacità della vettura di mantenere gli penumatici in vita anche nell'ultimo parziale evitando, contrariamente al solito, il surriscaldamento al posteriore.

Nella notte di Singapore si riaccende la Mercedes: Russell in pole, Antonelli quarto

Questo insieme di fattori ha fatto sì che entrambi i piloti abbiano avuto a disposizione una vettura stabile e ben bilanciata, in grado di dare quella fiducia necessaria per spingere al limite, fondamentale soprattutto nei cittadini dove occorre un ottimo feeling al fine di sfiorare i muretti alla ricerca degli ultimi centesimi.

I primi segnali già nelle libere

Quanto appena affermato lo dimostrano le due "virgole" lasciate sull'asfalto di Marina Bay da parte di Kimi Antonelli, in piena sintonia con la W16 e bravo ad agguantare la seconda fila, anche se la sensazione è che avesse in tasca qualcosina in più per centrare la top 3.

Una mano all'italiano - nel processo di apprendimento di un tracciato a lui sconosciuto - l'ha data sicuramente anche la nuova ala anteriore introdotta questo weekend che lo ha agevolato in fase di sterzata, dal momento che il 19enne bolognese possiede un input più violento rispetto al compagno di squadra.

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Già nel corso delle libere qualcosa di buono si era visto, soprattutto in FP3. Nel complesso il team di Brackley è andato ben oltre le più rosee aspettative, confermando che quanto mostrato al venerdì era stato, di fatto, falsato dall'incidente dello stesso Russell e dalle bandiere rosse.

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