Isack Hadjar ha lasciato il segno con una particolare dichiarazione su Nico Rosberg, attribuendo la vittoria del titolo 2016 più alla forza mentale che al talento.
Il giovane pilota della Racing Bulls e candidato alla promozione in Red Bull per il 2026 ha tracciato un parallelo tra l’approccio psicologico dell’ex Mercedes e la sfida che lo attende contro Max Verstappen. Hadjar non nasconde il timore, ma anche la determinazione: competere con il migliore é sempre stato il suo sogno, oltre a essere un modo per migliorarsi.
Isack Hadjar ritiene che sia stata la forza mentale di Nico Rosberg a consentirgli di competere con Lewis Hamilton e alla fine vincere il titolo del Campionato Piloti 2016, sostenendo che "non é stato sicuramente grazie al suo talento", un commento molto forte che ha attirato l'attenzione di tanti nel mondo della F1.
Rosberg é stato compagno di squadra di Hamilton per quattro anni, dal 2013 al 2016, e ha trascorso i primi tre all'ombra del leggendario pilota britannico. Tuttavia, dopo aver visto il suo compagno vincere i Campionati del Mondo nel 2014 e nel 2015, ha avuto la sua occasione di gloria e l'ha colta al volo.
Dopo il sorprendente ritiro dalla Formula 1 nel 2016, Rosberg ha parlato spesso dei giochi psicologici e delle strategie mentali usate per battere Hamilton. Hadjar ha citato proprio quell’approccio nel commentare un suo possibile futuro alla Red Bull nel 2026.
La giovane promessa sta stupendo tutti nel suo anno da rookie, ma ora deve affrontare la prospettiva scoraggiante di scontrarsi con Max Verstappen, dopo aver visto l'olandese dominare una serie di compagni di squadra di talento. Ed ha così commentato la sfida tra Rosberg ed Hamilton:
"É così che é riuscito a competere con Lewis... Di certo non è stato grazie al suo talento. Non voglio essere scortese. É solo che, secondo me, Nico non era [talentuoso come Hamilton] e lui lo sa. Non aveva il talento di Lewis. Ma ha lottato con lui con grande determinazione. Perché lassù (mentalmente), stava sfruttando al massimo la macchina. Ho sentito belle storie su di lui. In GP2 era impressionante. Si occupava della messa a punto. É un ragazzo molto intelligente. É quello che vorrei essere in grado di fare".
Finora, Verstappen ha dominato Pierre Gasly, Alex Albon, Sergio Perez, Liam Lawson e Yuki Tsunoda come pilota della Red Bull, e nessuno di loro é tornato in una squadra di punta dopo aver lasciato la scuderia di Milton Keynes. Questo é comprensibilmente motivo di preoccupazione per Hadjar, che continua a essere collegato alla squadra di Laurent Mekies.
"Cioé, sì, ma allo stesso tempo non vuoi [nasconderti]. Certo, sarebbe spaventoso, ma é quello che cerco. É quello che ho sempre voluto fare da bambino. Non é mai stato solo guidare auto di F1, è competere contro i migliori al mondo. É per questo che sono qui. Qual'é il migliore in assoluto? Perché lui [Verstappen] é il punto di riferimento. Penso anche che, dal punto di vista temporale, sia interessante che ci siano nuove regole in arrivo per la prossima stagione. Tutti ripartono da zero. Quindi, se succederà, potrebbe anche essere molto positivo. Ma onestamente, in ogni caso, sono ancora giovane. Credo che qualunque cosa Dio decida sia la cosa giusta".
Essere promosso in prima squadra può rappresentare un rischio per un pilota tanto giovane come Hadjar. Se si guarda alla storia della Red Bull, tanti giovani sono stati bruciati quando non hanno reso al fianco dell'olandese. Ma, come dice lo stesso Hadjar, se non provi, non puoi davvero sapere il tuo reale livello. Riuscirà Hadjar a dimostrare quanto vale?
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