Il quattro volte campione del mondo di Formula 1, Max Verstappen, ha grandi qualità. Riesce a guidare sopra i problemi della vettura e, anche quando sembra che l’auto non sia al livello degli avversari, trova sempre il modo di tirare il colpo vincente e ottenere, se non la vittoria, almeno un ottimo risultato. L’olandese è spesso descritto come l’uomo delle magie, colui che tutto può, il pilota che vincerebbe anche se messo al volante di un giocattolo a tre ruote.
L’olandese ha dimostrato di essere questo, e anche di più, molte volte nel corso della sua carriera. Finalmente, dopo un periodo di forte difficoltà durato quasi un anno, in cui ha dovuto fare gli straordinari per conquistare il titolo nel 2024 e tenere a galla la Red Bull nella prima metà di stagione, ora si ritrova tra le mani un’arma vincente.
La RB21 non è mai stata un progetto da accartocciare e buttare nel cestino. Nei primi 14 appuntamenti era certamente acerba e Max, pur non essendo completamente a suo agio, è riuscito comunque a conquistare quattro pole position e due vittorie. Risultati che hanno richiesto da parte sua un impegno notevole per imporsi sulla McLaren e sugli altri rivali. Ora però, dopo la pausa estiva, le cose sono cambiate: la squadra ha un nuovo team principal, l’ambiente è più rilassato e i recenti aggiornamenti hanno funzionato.

Dal GP d’Olanda, Max ha raccolto 3 pole position (Italia, Azerbaijan e Stati Uniti) e 3 vittorie consecutive, completando le ultime cinque gare con due secondi posti e una vittoria nella Sprint del Texas. La RB21 non assomiglia più all’auto problematica di inizio stagione: ora è una certezza e sta permettendo a Verstappen di giocarsi il mondiale piloti — cosa impensabile fino ad agosto — al pari di Piastri e Norris, se non con un piccolo vantaggio.
Una chance che, se nella prima metà dell’anno Max si è costruito a suon di magie, ora può rincorrere grazie alla ritrovata competitività della sua monoposto. Essere veloce su piste così diverse come Zandvoort, Monza, Baku, Marina Bay e Austin è segno che qualcosa è cambiato: oltre al suo talento, anche la vettura può dargli manforte. I tecnici sono riusciti a sbloccare un grande potenziale e Verstappen, oltre a saperlo sfruttare, riesce ad amministrarlo con intelligenza.
Non si ottiene una pole position rifilando tre decimi al secondo classificato per caso, e di certo non facendo un solo tentativo a inizio Q3, come accaduto l’altro ieri in Texas, per poi dominare la gara incontrastato. La Red Bull è tornata, e la McLaren farebbe bene a reagire — soprattutto ora che il mago può anche smettere di fare magie.
Foto: Red Bull Racing
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