La Ferrari si sta dirigendo in Messico, luogo dove questo weekend si terrà il ventesimo appuntamento della stagione, con un’atmosfera molto positiva rispetto ad una settimana fa. La squadra aveva lasciato Maranello per la doppia trasferta sul suolo dell’America centro-settentrionale con l’umore, quasi, sotto alle scarpe, e invece, dopo un venerdì un po’ in sofferenza, ad Austin, è riuscita a trovare smalto e ad avere, a detta del team principal, uno dei weekend più solidi del mondiale.
Il podio conquistato da Leclerc ha dato morale. Soprattutto perché arrivato dopo un’intensa lotta con Norris per la seconda posizione. La P4 conquistata da Hamilton invece, è visto come una sorta di sigillo a dimostrazione di aver avuto, non un passo vincente, ma un ritmo comunque molto competitivo e a livello degli avversari.
Capiamo dunque, nonostante la vittoria sia ancora una chimera, il buonumore di Frédéric Vasseur, che per prima cosa, prima di parlare dell’appuntamento messicano, ha voluto omaggiare le donne e gli uomini che lavorano costantemente dall’Italia: “Grazie al grande lavoro fatto dalla squadra e al supporto di tutte le persone a Maranello, siamo riusciti a portare a termine uno dei weekend più solidi della stagione. Dobbiamo mantenere questi alti livelli di concentrazione e determinazione per le ultime tappe”, riporta il comunicato della Ferrari.
In merito poi all’impegno che aspetta la squadra sul circuito intitolato agli Hermanos Rodriguez, il team principal ha concluso: “In Messico dovremo affrontare sfide molto diverse a causa dell’altitudine. L’aria rarefatta influirà sul raffreddamento delle parti meccaniche, sulle prestazioni della power unit, sull’aerodinamica e sul comportamento delle gomme. La parola chiave sarà equilibrio. Equilibrio tra tutti questi fattori”.
Foto: Ferrari
Leggi anche: Monza ha scatenato un’eco incontrollabile, la crisi di Piastri se fosse un romanzo
Leggi acnhe: Verstappen non spaventa la McLaren, Stella: «Vittoria possibile senza Leclerc»
Leggi anche: Austin, Ferrari così sorprendente da sorprendersi da sola
Leggi anche: Verstappen, il tempo delle magie è terminato