Le curve dell' Autodromo Jose Carlos Pace tengono stretta la storia di Ayrton Senna. Una presenza che non ha mai lasciato il Brasile, specialmente per la sua umanità e la speranza che aveva dato ai suoi concittadini. Quando si avvicina il Gran Premio di San Paolo, dagli archivi escono foto, video e ricordi, e il paddock si muove tra caschi celebrativi e livree speciali.
Chi lo ha conosciuto ha ancora parole positive riguardo la sua vita e quello che ha trasmesso. Un ultimo ricordo è arrivato da Adrian Newey, che con il brasiliano ha avuto una storia difficile. stato lui a costruire la monoposto che lo uccise a Imola, e il progettista fu incriminato di aver cercato soluzioni troppo estreme e poco sicure. L'inglese è stato poi inguaiato in cause legali per mesi, ma ciò non ha compromesso i suoi ricordi. "Con Ayrton ci siamo conosciuti troppo poco. Mi ricordo nel 1993, quando ero in Williams, e Frank e Patrick mi diedero il compito di guidare Ayrton per la fabbrica. Siamo andati nella galleria del vento, e subito si è inginocchiato per vedere il retro della macchina, la sospensione e tutte le differenze con le vetture precedenti. Faceva molte domande, e io dovevo essere sveglio nel rispondere. Lui era senza dubbio eccezionale", ha detto l'ingegnere al podcast di James Allen.
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