Il futuro della Formula 1 ha iniziato a mostrarsi nei test post-stagionali di Abu Dhabi. Sul circuito di Yas Marina, i team hanno sperimentato le prime soluzioni di aerodinamica attiva che entreranno in vigore nel 2026, con la Mercedes protagonista grazie al prototipo dell’ala anteriore montato sulla vettura guidata da Andrea Kimi Antonelli.

Il DRS, introdotto nel 2011, scomparirà dal 2026 e sarà sostituito da un sistema che permetterà ai piloti di aprire contemporaneamente l’ala anteriore e quella posteriore sui rettilinei. La Mercedes ha mostrato un primo assaggio del sistema Straight Line Mode, che riduce la resistenza aerodinamica dell’ala anteriore. Il prototipo, ancora grezzo, utilizza un grosso tubo collegato al muso per azionare gli elementi superiori dell’ala, simulando la configurazione a bassa deportanza che verrà perfezionata nei prossimi mesi.
Oltre a offrire ai team una visione del futuro, i prototipi hanno permesso a Pirelli di raccogliere dati preziosi sugli pneumatici 2026. Mario Isola ha spiegato:
“Per quanto riguarda la modalità Straight Line Mode anteriore, la FIA ha dato ai team l'opportunità di sviluppare un sistema che la replicasse sull'ala anteriore. In questo caso, ovviamente, non devono rispettare il limite di velocità.”
Le vetture mule hanno un limite di circa 300 km/h per non sovraccaricare gli pneumatici. Isola ha aggiunto:
“È utile anche per noi perché permette di confrontare un'auto che funziona senza il sistema con un'auto che funziona con il sistema. Quando abbiamo effettuato il primo test con la Ferrari con il sistema, è stato davvero utile comprendere e confrontare questo test con tutti gli altri.”
Parallelamente, alcuni team hanno provato cerchi ibridi, a metà tra le specifiche attuali e quelle previste per il 2026, autorizzati dalla FIA per un numero limitato di giri.
I test di Abu Dhabi hanno offerto un primo sguardo concreto alla Formula 1 del futuro: aerodinamica attiva al posto del DRS, nuove soluzioni per cerchi e pneumatici e un lavoro di sviluppo che coinvolge FIA, team e Pirelli. Sebbene i risultati non siano ancora del tutto rappresentativi, la direzione è chiara: la F1 si prepara a una rivoluzione tecnica che cambierà radicalmente il modo di correre e sorpassare.
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