LE pagelle di F1wm - Singapore
25/09/2013 20:14:38 Tempo di lettura: 6 minuti

Vettel & Red Bull: 10 – Il binomio monstre della F1 somiglia sempre più a un binomio relativamente recente, che tutti conosciamo bene: Schumacher & Ferrari. La prestazione vista a Singapore ha un che di fantascientifico, quasi: sapevamo che qui sarebbero stati forti, praticamente imbattibili, ma non a questo livello. Mark Webber, che guida la stessa macchina, è ben lontano dalle prestazioni di Sebastian (e anche bersagliato dalla malasorte, visto che i guasti li ha tutti lui). Mai, però, ci saremmo aspettati di vedere due o tre secondi al giro dati ai rivali più diretti! Se non ci fosse stata l’interruzione della safety Vettel li avrebbe doppiati tutti. Stratosferico. Aspettiamoci di vedere questa supremazia anche nei prossimi tracciati, dove la Red Bull sarà ancora schiacciasassi.

Alonso & Ferrari: 9,5 – Anche qui ci riferiamo al binomio pilota/squadra. Fernando ha fatto un altro capolavoro di gara: con una vettura che contro la Red Bull non ne aveva neanche un po’ (ma era in nutrita compagnia) è riuscito a stare alle spalle del solo Vettel. Da tre gare il tedesco è primo e Alonso gli sta alle costole. Più di questo non si può chiedere. La Ferrari ha avuto il merito di non azzardare i frequenti esperimenti strambi nelle strategie visti disastrosamente in passato e tentare invece la cosa più sensata: cambiare le gomme di Fernando con la safety e farlo correre fino alla fine. La cosa più semplice a volte è anche quella più logica. Infatti il risultato ha premiato. Mezzo voto in più per quella partenza micidiale dello spagnolo, l’ultima di una serie fantastica.

Raikkonen: 9 – Quel sorpasso all’esterno in frenata su Jenson Button è roba che difficilmente si dimentica! Manovra da piede d’acciaio, palle cubiche e per palati fini. Nonostante i suoi problemi alla schiena termina terzo e dimostra a tutti di cosa è capace, ancora una volta. Sa di avere un bel po’ di testa dirottata alle prossime stagioni in rosso ma è lucido e freddo, sempre dannatamente Kimi!

Marina Bay Circuit: 9 – Lo spettacolo di questo tracciato, in notturna, non perde mai il suo fascino o il suo valore. A tratti troppo glamour e faraonico ma certamente magico.

Collegio commissari: 1 – La Federazione continua a non azzeccarne mezza e stavolta lo dimostra con un gesto che non potevano ma dovevano risparmiarsi. Sì, perché punire Webber per il passaggio datogli a fine gara da Alonso non è piaciuto proprio a nessuno. E’ stato un gesto semplice, bellissimo e che ha rotto con gli schemi rigidi e formali della F1. Un gesto non nuovo ma frequente nella storia di questo sport (citiamo esempi recenti: Schumacher con Fisichella in Germania nel ’97, sempre Schumacher con Hakkinen in Spagna nel 2001, ecc.). I piloti sanno quel che fanno e nessuno si è mai fatto male. Webber, con grande ironia, ha trovato una foto in cui proprio un elemento del collegio (il pilota Warwick) accettò più di vent’anni fa un passaggio a fine gara! Siamo oltre i limiti del ridicolo, così si uccide anche quell’ultima piccola fetta sana di questo sport.

Fischi sotto il podio: 0 – A Monza la tifoseria italiana è stata criticata (giustamente tra le altre cose) per aver fischiato al vincitore Vettel. A Singapore succede la stessa biasimabile cosa. Quello che piace notare, però, è che certi comportamenti affibbiati spesso rapidamente a noi italiani in realtà appartengono a quasi tutto il mondo… In ogni caso fischiare il vincitore e la sua evidente superiorità è un gesto totalmente anti-sportivo e ci auguriamo che il buon senso dei tifosi (di ogni bandiera) abbia la meglio. Vogliamo sentire solo applausi per questi eroi dei trecento all’ora.

Mercato piloti Ferrari: 10 – Infine ci sentiamo di fare i complimenti alla Ferrari per aver effettuato una mossa di mercato davvero ottima, ovvero il noto ingaggio di Kimi Raikkonen. Una manovra grande, piena di logica e di coraggio, che farà bene anche a Fernando Alonso. Per la prima volta un ferrarista campione del mondo torna in Scuderia. Per la prima volta dopo ben sessant’anni la Ferrari schiera due campioni del mondo già affermati con una formazione d’attacco che mette già paura agli avversari. Una rottura con l’annosa politica di Maranello di schierare una punta e un “subordinato”. Una rivoluzione perfetta in un momento in cui tra l’altro servono, oltre che due piloti fortissimi, due piloti esperti: sta per arrivare il turbo e la coppia Ferrari per i prossimi due anni può davvero fare la differenza. La chiave di volta definitiva starà nel dar loro la giusta vettura, missione in cui la Ferrari non deve assolutamente mancare…

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