Gp Azerbaigian 2017 - Gara
25/06/2017 22:06:54 Tempo di lettura: 6 minuti

Nel gran premio corso a Baku, Azerbaigian, tra l’Europa e l’Asia, il caos ha rimescolato le carte e ci ha offerto una gara imprevedibile, complessa, dalle emozioni forti. Abbiamo detto “caos”, ma in realtà, su un circuito cittadino, fa tutto parte della normalità. Se a questo aggiungiamo la fisiologica impreparazione (ammissibile fino a un certo punto) di un luogo non abituato a ospitare un evento come la F.1, il quadro è completo. Nella cornice di un circuito cittadino ma anche molto veloce, certamente unico nel suo genere, a emergere sono stati i piloti che probabilmente meno se lo aspettavano! Infatti Daniel Ricciardo ha conquistato la sua quinta vittoria in carriera, seguito da Bottas, che ha acciuffato la seconda posizione pochi metri prima del traguardo, e da un incredibile Stroll, che con la Williams ha ottenuto il primo e insperato podio.

E i protagonisti del Mondiale, Hamilton e Vettel? Erano in prima linea fino a metà gara, salvo poi essere risucchiati da eventi anomali di cui ora parleremo. Il tre volte iridato della Mercedes, dopo un venerdì dai segnali ombrosi, di sabato ha tirato fuori una pole magica, frutto del suo immane talento e della bontà della sua monoposto, che rimane la regina in carica. Le Mercedes partivano dalla prima fila, le Rosse dalla seconda: pronti, via e subito c’è un patatrac tra i due finlandesi della F.1 che permette a Vettel di posizionarsi sin dai primi metri alle spalle di Hamilton, subito leader della corsa.

Da quel momento in poi, la gara si trasforma in una danza dal ritmo a corrente alternata, con la safety car prontamente messa in pista anche quando si tratta di rimuovere tanti piccoli detriti che rendono poco sicuro il tracciato. Il ritiro di Kvyat e tanti contatti (incredibile quello tra le due Force India, che hanno buttato via un possibile buon risultato) hanno provocato il famoso tira e molla di cui si parlava sopra. Del resto, si sa, vetture più larghe dello scorso anno su strade cittadine ugualmente strette, non è una combinazione a prova di errore. Ed è lì, in una di queste ripartenze, che si verifica l’episodio principale del gran premio, il momento che farà ancora discutere a lungo il paddock di F.1 e tutti gli appassionati.

In una delle numerose ripartenze dopo safety car, Hamilton, al comando davanti a Vettel, rallenta più del solito e viene leggermente tamponato dal tedesco. Sebastian, in uno scatto incontrollato, protesta, affianca Lewis e lo urta ruota contro ruota! Un episodio strano, anche se in fondo umano, che con le dovute proporzioni riporta lontanamente alla mente quella reazione (ben più violenta e dagli intenti diversi) che Schumacher ebbe vent’anni fa a Jerez con Villeneuve… Vista dall’esterno, è sembrata una ruotata intenzionale. Vista dal camera car, potrebbe essere interpretata come una perdita di lucidità di Vettel, più intento ad affiancare Hamilton per protestare contro il suo repentino rallentamento che non a tenere ben salde le mani sul volante, finendo poi contro la Mercedes…

E’ vero che chi sta davanti, in procinto di ripartire dopo una safety car, fa l’andatura e per riscaldare freni e gomme fa l’elastico anche più o meno veementemente. E’ altrettanto vero che Hamilton non è nuovo a episodi del genere, potenzialmente abbastanza ambigui. E’ certo che la reazione di Vettel, sia che fosse freddamente calcolata oppure dovuta a una momentanea perdita di controllo, non trova molte giustificazioni. I commissari probabilmente hanno pensato questo ed ecco uno stop & go di dieci secondi per il tedesco, che senza questa manovra assurda e poco professionale avrebbe potuto vincere la gara e allungare di nuovo sul rivale…

La sorte, però, ha avuto in serbo una sorpresa anche per Lewis: proprio poco prima della comminazione dello stop & go di Vettel, l’inglese è dovuto rientrare ai box per cambiare la protezione mobile attorno al casco, che risultava non ben fissata e quindi non sicura per guidare. E’ stato così che i due protagonisti del Mondiale 2017 si sono ritrovati fuori dalle prime posizioni, ma comunque vicini in un finale di gara che li ha visti rimontare a distanza ravvicinata fino alla quarta e alla quinta posizione, nel segno di una sfida che adesso si è fatta caldissima e inesorabile!

Per la Ferrari, quindi, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Beh, Vettel era arrivato a Baku con il suo vantaggio ridotto dai 25 punti post Monaco ai 12 post Canada. La velocità di Hamilton al sabato aveva complicato le cose e, se la gara fosse finita per com’era iniziata, Vettel avrebbe perso ben sette di quei dodici punti rimasti (25 punti contro 18), finendo a sole cinque lunghezze di vantaggio sul rivale. Col risultato di oggi, invece, il tedesco della Ferrari ha guadagnato due punti su Lewis, portandosi così a più 14. I motivi per sorridere, dunque, ci sono. Ci sono anche, però, i motivi per arrabbiarsi: come avevamo detto prima, Seb ha gettato al vento una vittoria quasi certa, che gli avrebbe fruttato un incremento di punti ben superiore a quello ottenuto oggi. E, si sa, man mano che si avvicina la fine del campionato, i punti lasciati per strada diventano pesanti come macigni. Tra due settimane la F.1 va in Austria, per consacrare l’estate di appuntamenti europei. Sarà un luogo comune, ma la sfida iridata che tutti aspettavamo è più infiammata che mai.