Tutti parlano del duello Vettel-Hamilton e dei loro rispettivi duelli con i compagni di squadra, che vengono puntualmente battuti ogni Domenica.
L'ultimo Gran Premio della Malesia ci ha riservato invece una sorpresa, con Stoffel Vandoorne che è stato in grado di battere per tutto il weekend il team mate Fernando Alonso.
"Posso dire che è stata la mia migliore gara in Formula 1 tra quelle che ho disputato finora, siamo stati veloci tutto il weekend, confermando in corsa quello che avevamo fatto vedere in qualifica. E’ stata una gara fantastica, iniziata subito con una buona partenza.
Temevamo molto le Force India e le Williams, ma solo Perez è riuscito a passarmi. Giro dopo giro ho dovuto gestire le gomme ed il consumo di carburante, e sono restato concentrato per non permettere a Stroll di arrivare in zona DRS".
Ottima prestazione del pilota belga, che è stata anche facilitata dalla buona competitività mostrata dalla McLaren e soprattutto dalla Honda, che sembra essere rinata dopo aver annunciato il divorzio dalla Mclaren dal 2018.
Infatti la MCL32 è stata performante sia nei tracci guidati, dove sono emerse le ottime doti telaistiche della vettura inglese, ma non ha sfigurato neppure nei rettilinei, dove è riuscita a portare a casa anche qualche sorpasso nelle zone DRS.
"Sto lavorando duramente con la squadra, e se questo vuol dire mettere un po’ di pressione su Fernando credo che sia positivo per lo spirito di squadra"
Un lavoro molto duro e ben fatto quello del belga, che dopo una prima fase di Campionato altalenante, a partire da Monaco si è avvicinato costantemente alle prestazioni di Alonso, e che in questo weekend ha visto ripagato il suo lavoro tenendosi dietro il compagno di box asturiano.
Una performance quella del pilota numero 2 della Mclaren, che oltre ai suoi meriti sembra aver avuto una brusca accelerata dal momento in cui è stato annunciato il suo rinnovo contrattuale.
Se questi valori in campo si dovessero ripetere, il tutto andrebbe contro gli interessi di Fernando Alonso, sia a livello di immagine, sia a livello economico.
Infatti con questa situazione in fase di negoziazione non sarà il pilota asturiano ad avere il coltello dalla parte del manico, ma lo avranno i vertici del team di Woking, dettando le condizioni economiche per il rinnovo del due volte Campione del Mondo, che non potrà più pretendere circa trenta milioni di dollari l'anno per garantire prestazioni inferiori o uguali a quelle di un pilota che ne guadagna forse meno di un decimo.