Il 2021 ci ha regalato una stagione lunga e ricca di azione. Un campionato entusiasmante in cui Mercedes e Red Bull si sono date battaglia su tutti i fronti. La sfida sportiva è stata soltanto la punta dell’iceberg. Le manovre condotte sotto il quadro regolamentare e l’impegno profuso dagli ingegneri nello sviluppo delle monoposto ha toccato dei livelli così alti da rendere difficili fare paragoni con altre storiche annate. La lotta è stata totale.
Talmente complessa che per Wolff non è difficile spiegare le differenze con quanto avvenuto negli anni passati con la compagine di Maranello e Sebastian Vettel: “La forza della Ferrari veniva dal motore. Sapevamo che li avremmo potuti battere se fossimo riusciti a recuperare il deficit sui rettilinei. La Ferrari ha commesso anche più errori” ha affermato nell’intervista rilasciata ad ‘Auto Motor und Sport’.
“Con Red Bull è stato diverso” ha proseguito. “È stato un confronto duro, simile a due pugili che a turno si scambiano dei pugni ben assestati.” Il fatto che la stagione si sia conclusa con l’assegnazione di un trofeo a testa, alla Mercedes il costruttori e a Red Bull il piloti, rispecchia fedelmente l’immagine regalataci dal manager austriaco.
L’aver centrato l’ottavo titolo costruttori è certamente motivo di orgoglio, ma dall’altro lato, brucia ancora il modo in cui Hamilton ha perso l’occasione di ottenere la sua ottava iride. Ripensando a quanto accaduto nel corso del 2021, impossibile non soffermarsi sulla differente gestione delle componenti della power unit da parte delle due squadre sulle vetture degli sfidanti. Verstappen è riuscito a concludere la stagione con 4 propulsori e incorrendo soltanto una volta in penalità, mentre Lewis d’altro canto si è visto costretto a subire un arretramento in ben due occasioni (5 ICE totali).
Un fattore che sicuramente ha giocato un ruolo importante nell’economia della stagione, ma che Wolff si sente di archiviare come non propriamente decisivo: "Non è stato il motore a farci perdere il campionato, ma è vero che, per la prima volta in otto anni, abbiamo riscontrato dei problemi. La produzione, inizialmente non ottimale, si è ripercossa su un componente. Ciò ha causato una sorta di epidemia con i motori che nell’arco del loro periodo di utilizzo andavano a subire una maggiore perdita di potenza rispetto a quanto avveniva in passato”.