Yamamoto lascia Honda: continuerà a supportare Red Bull dall'interno di una nuova società
28/01/2022 09:30:00 Tempo di lettura: 4 minuti

Honda si ritira dalla F1 ma Masashi Yamamoto ha deciso ugualmente di restare a stretto contatto con il team Red Bull. Più che stretto, possiamo dire strettissimo. L’oramai ex CEO del reparto motorsport nipponico (abbandonerà questo ruolo alla fine di gennaio) ha deciso, in accordo con i responsabili della scuderia austriaca, di creare una società di consulenza tramite cui andrà a fornire tutto il supporto e l’aiuto che occorrerà al team con sede a Milton Keynes nella gestione delle proprie power unit.

Come noto infatti, nonostante l’addio di Honda, il reparto Red Bull Powertrains non potrà essere completamente operativo fino all’inizio del prossimo anno. La nuova power unit, con cui il team andrà a sostenere la stagione 2022 uscirà ancora dalla fabbrica di Sakura, dove i tecnici della casa austriaca saranno anche inizialmente supportati nel loro lavoro. Gli strumenti, gli hardware e le strutture saranno gradualmente trasferiti a Milton Keynes dove ci si auspica di giungere al 100% dell’operatività entro la fine di quest’anno o al massimo agli inizi del 2023.

L’entità del rapporto tra la nuova società e il reparto Red Bull Powertrains

La società di consulenza avrà il compito di fornire alla Red Bull un ulteriore supporto nel tentativo di essere ancora in grado di lottare per la corona iridata. “Abbiamo costituito una nuova società che lavorerà a stretto contatto con Red Bull Powertrains” ha esordito Masashi Yamamoto in un’intervista rilasciata ad ‘Autosport’. “Su richiesta specifica di Christian Horner e Helmut Marko ho deciso di prenderne parte anche io. Questo mi permetterà di garantire loro un ulteriore supporto. Vogliamo fare qualcosa che renda felici le persone, e se riusciremo a vincere, i fan lo saranno sicuramente. Si tratta di un contratto tra società, quindi è difficile parlare di dettagli, ma come membro, cercherò di aiutarli.”

Ovviamente, il fatto di fondare una nuova azienda, per Yamamoto ha comportato la decisione di abbandonare il ruolo di CEO Honda. Una scelta effettuata già all’inizio del 2021, ma che effettivamente avvverà soltanto alla fine del mese di gennaio: Ho deciso di lasciare Honda a marzo dello scorso anno. Sono stato nominato direttore degli sport motoristici nel 2016 e il mio obiettivo era vincere all'inizio il campione del Super GT. Sono riuscito a raggiungerlo nel 2018. Per i successivi tre anni mi sono dedicato alla F1. Fin dall'inizio ho pensato che questo lavoro fosse il culmine della mia vita in Honda e ho pensato di poter sfruttare tutto ciò che avevo vissuto lì.”

Una carriera fenomenale terminata anche con il conseguimento del titolo mondiale da parte di Max Verstappen: “All’alba del primo anno assieme al team Red Bull, mi sono subito chiesto se saremmo mai riusciti a vincere una gara e a vivere una bella lotta per il campionato tra noi e la Mercedes nel secondo. Purtroppo non è stato così, ma ci siamo riusciti al terzo. Unendo le nostre capacità, con la guida di Verstappen e la forza del team Red Bull possiamo dire finalmente di essere diventati campioni del mondo".

Un traguardo che, anche se il nome Honda non comparirà più affianco della casa austriaca, i nipponici continueranno ad inseguire anche nel corso del 2022 (e oltre). Stagione ricca di sfide in cui avere una power unit performante e affidabile potrebbe poter giocare un ruolo assolutamente fondamentale nella gerarchia dei rapporti di forza tra i vari team.


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