Il 17 febbraio verrà presentata la nuova Ferrari che parteciperà al campionato di Formula 1 2022: la F1-75. È la 68esima vettura costruita dalla scuderia dal 1950 ad oggi per partecipare al Mondiale F1. La denominazione unisce così il nome della categoria al numero 75, che fa riferimento all'anniversario che l'azienda festeggia quest'anno.
Ma la F1-75 non è il primo esempio di denominazione celebrativa. La Gazzetta dello Sport ricorda tre esempi significativi del passato. La prima Rossa costruita per competere nel campionato F1 nel 1950 fu la 125F1. Piloti: Ascari, Villoresi, Sommer, Serafini e Whitehead. Nel 2011 fu svelata la F150th Italia in omaggio ai 150 anni dell’unità d’Italia, ma il nome fu poi modificato in Ferrari 150º Italia per un contenzioso con Ford, la quale contestò l'utilizzo del marchio F150, già in uso dalla casa di Detroit su un proprio pick-up. Piloti: Fernando Alonso, che vinse a Silverstone a 60 anni dal primo trionfo, e Felipe Massa. Motore V8 da 2400. Nel 2017 fu la volta della SF70H che celebra i 70 anni della Rossa (H sta per ibrido). Piloti: Sebastian Vettel che si aggiudica 5 GP, finendo secondo nel Mondiale dietro Lewis Hamilton, e Kimi Raikkonen. Motore V6 da 1600 ibrido. Nel 2019 si celebrano i 90 anni della Scuderia, fondata da Enzo Ferrari nel 1929 con la SF90: è stata l’ultima rossa a vincere un GP, con Vettel a Singapore. Piloti: oltre a Sebastian, schiera Charles Leclerc che conquista i GP di Belgio e Italia.
Nel 2003, inoltre, ricordiamo la F2003GA in onore dell'avvocato Gianni Agnelli deceduto il 24 gennaio, poco prima della presentazione ufficiale della vettura, avvenuta il 7 febbraio. La monoposto vinse il campionato costruttori. Piloti: Michael Schumacher (campione del mondo piloti) e Rubens Barrichello. Motore V10 da 3000.