Max Verstappen: un campione dal destino già segnato
07/02/2022 10:30:00 Tempo di lettura: 4 minuti

È il 2014. La F1 si trova all’alba della nuova era turbo-ibrida mentre in Formula3 alcuni giovani cercano di distinguersi tra la Massa nel tentativo di realizzare il loro più grande sogno: entrare nella stretta cerchia dei piloti più forti al mondo e guidare nella massima categoria del motorsport. Quell’anno, oltre ad Esteban Ocon, che vinse il campionato assieme al team Prema accedendo così di diritto in Formula2, ci fu un altro talento a farsi notare per le proprie doti: Max Verstappen.

L’olandese quell’anno, al volante di una vettura del team Van Amersfoort Racing, terminò la stagione classificandosi terzo. La sua guida e le sue performance attirarono subito la Red Bull, che decise di metterlo sotto contratto e farlo debuttare in Formula 1 l’anno successivo (2015) nell’allora Toro Rosso. Il management austriaco era già convinto che Max sarebbe riuscito a distinguersi anche all’interno del Circus e con lui ha dato vita ad un percorso culminato lo scorso anno con la vittoria del titolo mondiale.

Un destino già segnato

Tra coloro a essere sicuri delle sue doti, c’era anche il proprietario di quel team di Formula3, Frits van Amersfoort, il quale in una recente intervista rilasciata a ‘RacingNews365.com’ ha dichiarato: Sapevo che Max sarebbe diventato campione del mondo. Lo dissi già nel corso di quella stagione. Non c’erano dubbi sul fatto che sarebbe accaduto.”

"Max ha continuato a guidare con lo stesso stile che utilizzava in F3 ha proseguito. “Non è cambiato molto rispetto ad allora. L’unica differenza ora è che forse utilizza un po’ più la testa, ma è un pilota che spinge la vettura sempre al limite e che si ferma soltanto una volta raggiunto il traguardo. Quanto fatto assieme a noi nel 2014 è molto simile a ciò che sta facendo ora. Solo che allora guidava davanti ad un pubblico molto più ristretto. Le sue performance adesso sono viste da milioni di persone. Riesce ad andare oltre al proprio talento, sia nel feeling con la vettura, sia mentalmente. Questo è ciò che ha fatto la differenza la scorsa stagione.”

Il confronto tra Hamilton e Verstappen

“Non ho mai lavorato con Lewis, ma credo che anche lui avesse uno stile molto più aggressivo rispetto ad ora. Lewis è diventato campione del mondo sette volte e se ha mancato l’ottavo titolo è solo merito di Verstappen.” Sul fattore che potrebbe aver contribuito maggiormente sul successo di Max il manager olandese ha detto: Credo che quando si hanno 37 anni sei psicologicamente, mentalmente e anche biologicamente diverso da un giovane ragazzo di 24 che vuole ardentemente vincere il suo primo titolo mondiale".

Un’altra impresa che Verstappen è riuscito a compiere nel corso dei suoi primi anni in F1 è stata poi quella di riavvicinare il pubblico olandese alle corse. Ora, quasi ad ogni Gp è presente una cospicua parte di pubblico orange sugli spalti e questo è un aspetto che van Amersfoort ha voluto rimarcare in chiusura del suo intervento:Max ha reso la Formula 1 una specie di sport nazionale. È riuscito a far appassionare a questo sport anche persone che non avevano mai visto una gara di F1 in vita loro. È semplicemente incredibile”.

Foto: Red Bull Racing


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