Andretti: «Noi in F1? Richiesta respinta. Mercedes colta di sorpresa, servirà tempo. Hamilton...»
05/05/2022 15:45:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Mario Andretti, ex pilota italo-americano campione del mondo 1978, è intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport per una lunga intervista in cui ha parlato delle principali vicende del Circus. Ve ne proponiamo un estratto in cui "Piedone" si è soffermato sul prossimo GP di Miami, sulla possibile entrata in F1 del team di suo figlio, sulla complicata situazione in casa Mercedes e sul paragone tra le giovani leve e le leggende di un tempo.

Di seguito le sue parole.

Andretti: "Hamilton non era più abituato a guidare una macchina inferiore"

andretti

Ecco quanto dichiarato dall'ex pilota:

Sul debutto della F1 a Miami

"Sarà una novità per tutti e mi aspetto un grande show. La città è attraente, una meta per il pubblico e per i turisti, anche dall'America Latina. Conosco gli organizzatori, hanno investito tantissimo per creare un palcoscenico all'altezza, con l'obiettivo di garantire un futuro solido alla gara. Negli Usa adesso c'è un tifo pazzesco per la Formula 1, mai visto così prima d'ora. E nel 2023 avremo addirittura tre gare, contando anche Austin e Las Vegas, una più dell'Italia... ".

Sul possibile ingresso del team di suo figlio Michael in F1

"Ci stiamo lavorando ogni giorno e abbiamo tutti i mezzi per farcela. La nostra richiesta di ingresso non è stata ancora accettata, ma andiamo avanti come se dovessimo essere già pronti per scendere in pista nel 2024. Mi piacerebbe tornare a respirare l'aria del paddock. Noi Andretti viviamo solo per le corse".

Sulle difficoltà della Mercedes e di Hamilton

"Nello sport non c'è garanzia di successo, vale anche per la Mercedes, che ha dominato a lungo, ma stavolta non ha saputo reagire alla svolta regolamentare. Serve tempo e tornerà davanti. Mentre Hamilton da molti anni non era più abituato ad avere una vettura inferiore alla concorrenza". 

Il paragone tra i giovani campioni e quelli di un tempo

"Io dico sempre che i campioni di ieri sarebbero campioni anche oggi e viceversa. Perché servono le stesse capacità per guidare al limite e alla fine l'uomo conta sempre". 

Foto copertina Mercedes


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