Archiviata la cocente delusione di Barcellona, la Ferrari si appresta ad affrontare il Gran Premio di Monaco con grande voglia di riscatto e... con un asso nella manica. Come riportato da Motorsport.com, infatti, la power unit della F1-75 partorita in quel di Maranello possiede una precisa caratteristica che potrà essere esaltata sul tortuoso circuito monegasco.
Di seguito un estratto dell'analisi realizzata dal giornalista Franco Nugnes.
Nel dettaglio, la nota testata specializzata in sport motoristici e F1 afferma che "Wolf Zimmermann, progettista del 6 cilindri “Superfast”, ha lavorato su una camera di combustione con tempi di accensione rapidissimi. Il motore Ferrari dispone di condotti di aspirazione molto lunghi, capaci di creare dei moti turbolenti che favoriscono la velocità di propagazione della fiamma a vantaggio di un aumento di potenza e una riduzione dei consumi".
Al contempo, aggiunge Motorsport, i motoristi hanno compensato "la minore capacità calorifica dell’attuale benzina bio che adotta l’etanolo al 10%, per sfruttare al meglio il carburante che viene sviluppato dal centro di ricerca che lavora con Shell".
Inoltre, a Maranello si è lavorato per valorizzare al massimo il 6 cilindri, soffermandosi in modo particolare sul sistema di sovralimentazione e sull'ibrido. Motorsport ci ha tenuto a sottolineare che "lo 066/7 non ha adottato la separazione di turbo e compressore", ponendo fine al lungo dibattito e togliendo ogni ulteriore dubbio, Ferrari non ha adottato il concept di Mercedes prima, Honda e Renault poi.
Poi ha spiegato: "Il turbo è più piccolo rispetto a quello dello scorso anno per avere una risposta più pronta in fase di accelerazione e si accompagna a una MGU-H che non è stata pensata per girare a 125 mila giri, il regime massimo consentito dal regolamento, ma trova la sua piena efficienza intorno ai 100 mila giri, per assicurare con adeguate strategie elettroniche una capacità di ricarica elettrica che favorisce quella straordinaria spinta ai bassi regimi che hanno esaltato le doti della F1-75".
A tal riguardo, lo 066/7 sembrerebbe leggermente inferiore rispetto ai migliori rivali in termini di potenza massima, ma difficilmente eguagliabile per quanto riguarda la potenza media.
Non un difetto, ma una scelta
Meno potenza massima e più potenza media: "non un difetto, ma una scelta", sottolinea Motorsport:
"Non deve sorprendere se le strategie di gestione della power unit possono portare l’ibrido al clipping nell’ultima parte dei rettilinei più lunghi, assicurando invece un rendimento migliore in quello che è il campo di utilizzo più efficiente per la F1-75. Non è un difetto, ma chiaramente una scelta..."
La chiosa finale
Alla fine dell'analisi, la chiosa:
"L’effetto positivo è duplice, perché Charles riesce a sprigionare i cavalli che sono stati cercati ai bassi regimi e “carica” il fondo che inizia a lavorare generando downforce a vantaggio di un’ottima trazione. Monte Carlo è una pista che esalta le doti della macchina e della power unit che abbiamo descritto e Leclerc potrebbe sentirsi finalmente profeta in patria con la Rossa in cerca di riscatto".
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Foto (tutte) Twitter Ferrari
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