È stato un test che ha fatto rumore, quello che Colton Herta, il più giovane pilota vincitore di una gara di IndyCar, ha disputato in questi giorni sul circuito del Paul Ricard, in Francia.
Un test programmato da McLaren e annunciato lo scorso fine settimana come occasione per mettere alla prova e valutare la crescita di tre piloti nell'orbita del team: Colton Herta, Daruvala, pilota del team Prema di F2 e di Will Stevens, tester del team.
Una tre giorni di prove con la vettura 2020 apparentemente normale ma che, in realtà, potrebbe avere un significato ben più profondo.
Da tempo, infatti, si parla di un possibile appiedamento di Daniel Ricciardo da parte del team di Woking a partire dalla prossima stagione, malgrado un contratto in essere leghi l'Austrliano con il team Inglese fino alla fine del 2023.
Un possibile appiedamento che ha le sue origini nel malcontento da parte della dirigenza della squadra dovuto allo scarso rendimento dell'ex pilota Red Bull, tale da rendere ingiustificabile il suo ingaggio (Daniel è uno dei piloti più pagati della griglia).
Proprio in seguito a queste voci sempre più insistenti, malgrado le smentite ufficiali, è iniziato il toto-nomi per comprendere chi, in caso di reale appiedamento del pilota numero 3 a fine anno, potrebbe accasarsi al fianco di Lando Norris.
Nomi che, ad oggi, non mancano affatto poiché si passa da Sebastian Vettel fino a Fernando Alonso, passando proprio per Colton Herta, apprezzato dal team per le sue doti velocistiche in Indycar, oltre che nome assai gradito a Liberty Media.
Di fatto, l'attuale pilota di Formula Indy sarebbe il primo driver "Born in the USA", dopo molto tempo, a gareggiare in F1 con un team di media-alta classifica, andando a suscitare ancor più interesse verso la serie regina in un mercato, quello Americano appunto, già in grande espansione.
Inutile, dunque, dire quanta attenzione abbia calamitato il test del 22enne pilota Statunitense che, al termine della sua giornata di test, ha parlato in videoconferenza con alcuni giornalisti, dicendosi soddisfatto del lavoro svolto e dell'adattamento ad una vettura di F1.
Non solo, ma Colton si è sbilanciato, sostenendo anche di sentirsi pronto per un eventuale debutto nella massima seria automobilistica, sperando di avere altre chance di testare una F1 in futuro per poter mostrare, ulteriormente, il suo valore.
"Nessuno può dire di non essere pronto, altrimenti non sarebbe un pilota. L'obiettivo era ambientarsi, prendere velocità e vedere cosa potevo fare con l'auto. È stato molto divertente. Penso di essere abbastanza veloce, quanto veloce il tempo lo dirà. Spero di avere qualche altra possibilità in più in macchina".
Del test del pilota del team Andretti Autosport ha parlato anche il team principal della McLaren, Andreas Seidl, che si è detto molto soddisfatto del lavoro di Herta, capace di impressionare il team per velocità, capacità di adattamento, metodologie di lavoro e preparazione fisica.
“Il team è rimasto colpito da come Colton stesse affrontando tutte le sfide e dal suo approccio professionale.
La sua preparazione fisica gli ha permesso di progredire durante i due giorni, di aumentare il ritmo e la fiducia, trovando l'equilibrio tra rischio e mantenimento della vettura in pista. Sono molto contento di come è andato il test".