È un periodo di cambiamenti, iniziato con il debutto delle monoposto ad effetto suolo, quello che la Formula Uno sta affrontando e affronterà nei prossimi anni.
Di fatto, dopo l'arrivo della nuova generazione di vetture, il Circus ha approvato i nuovi motori del 2026, basati su bio carburanti, che insieme all'implementazione di novità logistiche e gestione degli eventi, hanno l'obiettivo di spingere la categoria a diventare, entro il 2030, uno sport a impatto carbonifero zero, pur salvaguardando lo show.
Sempre nell'ottica di riduzione dell'impatto ambientale e dei costi (elettricità e trasporti), la F1 si prepara ad un altro cambiamento: l'abolizione delle termocoperte nel 2024, usate per riscaldare le gomme prima di montarle sulle auto e andare in pista.
Una decisione che, seppur gradualmente, è già entrata in vigore, visto che a partire dal 2021 è stata imposta una riduzione delle temperature di utilizzo delle termocoperte.
A proposito di questa eliminazione delle termocoperte ha parlato, alla testata tedesca Auto Motor Und Sport, il capo dell'area motorsport Pirelli, Mario Isola, sostenendo quanto Pirelli, pur di avere un prodotto di qualità e capace di lavorare senza preriscaldamento, debba realizzare uno pneumatico totalmente nuovo e diverso da quello attuale.
"Per guidare senza termocoperte occorre progettare uno pneumatico tutto nuovo. Non basta solo costruire mescole con un working-range più ampio. Le vetture di F1 sono molto veloci e generano forze tali da far aumentare la pressione della gomma durante lo stint. Questo cambia il profilo e l'area di contatto del pneumatico".
A dire il vero, come accaduto con le gomme da 18" a battistrada ribassato, Formula Uno ha utilizzato, anche per testare l'eliminazione dei blanckets, la categoria propedeutica di F2 come "cavia". Malgrado ciò, Isola non si è detto soddisfatto di questo test, sostenendo che le prestazioni delle due categorie non siano paragonabili, rendendo dunque non comparabile neanche l'aumento della pressione del pneumatico una volta in temperatura.
"L'aumento di pressione della gomma di F1 è doppio rispetto alla F2 e per questo non possiamo gonfiare le gomme ad una pressione iniziale di 15 PSI. I piloti dovrebbero prendersela comoda a inizio stint e aumentare lentamente la temperatura delle gomme. Questo potrebbe funzionare in prova o qualifica, ma certamente non in gara".
Parlando poi delle sfide che attendono Pirelli per realizzare uno pneumatico capace di lavorare senza un prerscaldamento, il boss di Pirelli Motorsport ha parlato del processo che verrà seguito per raggiungere questo obiettivo, iniziando con un'ulteriore riduzione delle temperature delle coperte nel 2023.
"Nel 2023 le temperature delle coperte scenderà a 50°C. Facciamo piccoli passi in modo che nulla vada storto e lo show non ne risenta. Quest'anno le gomme funzionano bene e ovviamente tutto dovrà rimanere così anche con l'eliminazione delle termocoperte".
Un processo graduale di avvicinamento all'obiettivo finale che, come detto, Pirelli svolgerà con prodotti nuovi e che, di fatto, necessiteranno di test in pista. Test che verranno svolti, seppur con il parere dei team non del tutto favorevole, durante alcune sessioni di prove libere in questa stagione, che saranno allungate di 30 minuti.
“Per testare i nuovi prodotti abbiamo bisogno delle auto attuali e di svolgere prove su piste diverse, dove le gomme sono soggette a carichi diversi, per valutare ogni scenario. Abbiamo deciso di usare le FP2 per i test, specie per non costringere i team a recarsi in pista o rimanerci dopo un weekend di gara.
Le squadre però si lamentano di dover usare le stesse auto e le stesse PU per tutto il weekend, lamentando il problema del chilometraggio".
In chiusura, Mario Isola ha sottolineato l'importanza di questi test da cui Pirelli ricaverà informazioni per realizzare le gomme delle prossime stagioni. Gomme che, oggettivamente, dovranno soddisfare tutti i team e tutti i piloti.
"Le auto veloci mettono le gomme sotto stress. Noi dobbiamo assicurarci che il warm-up funzioni su tutte le auto, anche quelle lente, e poi che le gomme dei top team non si surriscaldino. Dobbiamo trovare un buon compromesso in modo che le gomme funzionino con tutte le vetture e su ogni pista.
Ovviamente non sarà facile".
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