Ferrari, Binotto: «Potenziale maggiore di quel che appare. Ci sono cose da rivedere»

È chiaro a tutti coloro che hanno seguito le ultime gare di Formula1 come la forbice prestazionale tra la Red Bull di Verstappen, Ferrari e Mercedes si sia notevolmente allargata dal rientro dalla pausa estiva. Un ritorno in pista che ha segnato in Belgio anche l’introduzione della nuova direttiva tecnica, la TD 039, che attraverso alcune modifiche al fondo delle vetture (coinvlte anche le metodologie di misurazione della flessione della tavola) aveva come obiettivo quello di ridurre l’effetto porpoising di cui tanto si era parlato ad inizio stagione e che aveva portato a dei grandi problemi soprattutto durante il GP d’Azerbaijan.

Molti addetti ai lavori si stanno interrogando su quale possa essere stata la causa o episodio che ha scatenato questo improvviso passo indietro della Ferrari nei confronti della Red Bull, ma a chi ha voluto indicare la TD 039 come uno di questi fattori, il team principal Mattia Binotto ha risposto sicuro: “Non c’entra nulla”.

La TD 039 non c'entra. Ci sono due aspetti da rivedere

“Ci sono state molte voci a riguardo, ma non si tratta di questo. Ho avuto modo di dirlo già in Ungheria, non siamo abbastanza veloci. Forse dovremo rivedere solamente i pacchetti che abbiamo introdotto e i modi in cui cerchiamo di arrivare al corretto bilanciamento della vettura. Il potenziale è sicuramente maggiore a quello che riusciamo ad esprimere”, ha concluso secondo quanto riportato da’GpFans.com’.

Dichiarazioni che fanno eco a quelle del ‘Gambero Rosso’, rilasciate subito dopo il GP d’Olanda (leggi qui). La Ferrari potrebbe aver commesso degli errori e aver fatto qualche passo indietro. Prendere delle direzioni sbagliate a stagione in corso è una sorta di costante per il team di Maranello. A mondiale ormai terminato in favore della Red Bull però, il team deve cercare di fare tesoro di quanto appreso e sfruttare queste ultime gare per prepararsi a dovere al 2023. La posizione del team principal vacilla. Il tempo degli errori è terminato. Non c’è più spazio per le scuse.

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Foto: Ferrari

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