Hamilton: Mondiale perso e le difficoltà attuali mi spingono ad andare avanti
26/09/2022 12:15:00 Tempo di lettura: 6 minuti

Non è facile passare, in pochi mesi, da una condizione di dominio indisturbato e prolungato, con vittorie a ripetizione, ad una condizione di crisi tecnica e lotta a centro gruppo a cui, da tempo, non si era abituati.

Questo è ciò che, dallo scorso Novembre a oggi, ha vissuto Lewis Hamilton che, di fatto, è passato dal giocarsi (e perdere in modo rocambolesco) il mondiale con Verstappen nel 2021 al vivere, nel 2022, la lotta di centro gruppo, ben lontano dalla vittoria a causa  una Mercedes diventata mediocre e poco performante a causa di un'interpretazione errata del nuovo regolamento tecnico.

Malgrado quanto sarebbe logico attendersi in questa situazione di difficoltà, tecnica e psicologica, che a molti toglierebbe la motivazione di andare avanti, Lewis Hamilton ha ammesso, nel corso di un'intervista a 'Racer', che sono state proprio queste difficoltà a dargli la carica nel proseguire la sua avventura in F1. Una carica figlia della volontà di risalire la china e tornare alla vittoria, che per stessa ammissione dell'inglese, non sarebbe stata la stessa se avesse conquistato il titolo 2021.

Per prima cosa, il sette volte campione del mondo ha analizzato quelle che potrebbero essere le tempistiche per un ritorno al vertice per lui e Mercedes, passando poi a sostenere quanto gli eventi del 2021 abbiamo cambiato, e stiano cambiando, il suo percorso in F1.

Sicuramente per tornare al vertice ci vorrà più di un anno. Se avessimo vinto il titolo lo scorso anno e poi avessimo vinto anche quest'anno, sicuramente la vita sarebbe diversa e vivremmo tutti un percorso diverso".

Un percorso che, in questo 2022, è caratterizzato da una vettura, la W13, poco performante e difficile da far funzionare.
Una vettura su cui però, Mercedes insieme al suo pilota, ha lavorato da inizio stagione per rendere più competitiva. Anche da questo aspetto il britannico si è detto convinto di aver tratto dei benefici e delle motivazioni.

Mi piace e mi incoraggia il fatto che, dopo aver attraversato una fase ancora più difficile di quella attuale e che poi abbiamo superato con fatica, siamo arrivati dove siamo oggi".

Archiviata l'analisi dei progressi svolti dal team durante la stagione, il campione della Mercedes ha parlato del suo stato di forma, sostenendo di avere ancora l'energia per andare avanti in F1.

Mi sento davvero in forma. La sfida è mentale, ma sarà sempre così per noi atleti, perché siamo sempre al limite. In questo momento della mia vita sono grato per l'opportunità che ho di essere qui. Mi piace pensare di dover meritare un posto in F1 e, per fare questo, c'è semore del lavoro da fare".

Un'energia che, oggettivamente, Lewis ha faticato a trovare in questo 2022 dove, dopo anni di domino, si è trovato a fare i conti con una vettura non più performante e con i postumi psicologici di un titolo perso all'ultima gara in modo discutibile. Un'energia che "The Hammer" ha trovato con un lavoro interiore ma anche guardando ad altri sportivi.

"Ho affrontato la situazione attuale con grande difficoltà. Per affrontare queste situazioni prendo ispirazione da altri atleti come Serena Williams, vedendo ciò che ha passato e come si è rialzata. È una vera guerriera, è la mia ispirazione".

Sul percorso svolto tra la fine della passata stagione e l'inizio di quella attuale, basato sulla assoluta determinazione di uno sportivo di non fallire mai, Hamilton è entrato maggiormente nel dettaglio.

"Devi prenderti del tempo per sederti, riflettere, capire cosa puoi migliorare. Come atleti siamo determinati e non ci piace perdere. Fallire non è un'opzione, ma a volte accade, e questo fa parte del gioco. A fare la differenza è il modo in cui reagisci, in cui incassi e trai esperienza per andare avanti. Ovviamente fare ciò non è facile, puoi metterci un giorno, cinque minuti o più giorni".

In chiusura, il pilota Mercedes ha analizzato quello che è il suo approccio agli errori, duro ma leale e da vero team player nei confronti del team.

"Alcune persone diranno 'non essere così duro con te stesso', ma è così che sono diventato il pilota che sono. Per quanto riguarda gli errori, essi comportano molte implicazioni: il danno, i punti, il morale. A quel punto torno in fabbrica e dico, 'Mi dispiace tanto'. Ma vinciamo e perdiamo come squadra e ci rialziamo insieme. Questo è ciò che amo davvero".

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