Finalmente, dopo tre settimane di pausa, la Formula 1 tornerà in pista, e lo farà al Marina Bay Street Circuit per il Gran Premio di Singapore. Si prospetta un weekend con tante incognite: dalle alte possibilità di pioggia alle temperature estreme, passando per un asfalto tutto nuovo che potrebbe giocare un ruolo chiave. In attesa che l'evento abbia inizio, andiamo a scoprire tutto sulla pista asiatica.
La Gazzetta dello Sport ha analizzato il Marina Bay Street Circuit con l'ausilio dei dati Brembo. Nel focus dei colleghi della Rosea innanzitutto si legge: "Il Marina Bay Street Circuit è circuito cittadino che però rientra nella categoria delle piste impegnative per i freni. La media oraria sul giro è vicino ai 190 km/h e un'insidia è la mancanza di adeguati spazi per il raffreddamento, in quanto il rettilineo più lungo misura solo 832 metri".
Poi, l'attenzione si sofferma sulle frenate: "Delle 15 frenate del Marina Bay Street Circuit, quattro sono classificate dai tecnici Brembo come impegnative per i freni, quattro sono di media difficoltà e le altre sette sono meno esigenti. La più impegnativa in assoluto è la prima curva, intitolata a Benjamin Sheares, già presidente di Singapore: le monoposto passano da 293 a 127 km/h in 1,71 secondi in cui percorrono appena 91 metri. In questo punto i piloti sono soggetti ad una decelerazione di 5,1 g ed esercitano un carico di 149 kg sul pedale del freno".
Infine, il passaggio sulla riasfaltature della pista: "Il tracciato è stato riasfaltato dall'azienda italiana Dromo, che ha lavorato appositamente in vista della gara. Ci si aspetta un alto livello di evoluzione dell’asfalto dovuto anche al fatto che non ci sono molte gare di contorno che possono favorire la gommatura".
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