Gelo tra FIA e F1
Nell'aria si percepisce insofferenza. Domenicali e Ben Sulayem, rispettivamente presidenti di F1 e FIA, hanno nelle proprie mani due opportunità: cercare di sanare la frattura o far saltare definitivamente il banco...

12/10/2022 11:45:00 Tempo di lettura: 4 minuti

È gelo tra Formula 1 e FIA. Non totale, ma quasi. D'altronde, come potrebbe essere contenta la massima categoria motoristica di quanto è successo da inizio stagione ad oggi? E ci riferiamo alle scelte controverse degli uomini della Fedrazione, che spesso e volentieri sono diventate sinonimo di errori. Ci riferiamo inoltre alla scarsa chiarezza, che sinonimo è di confusione, incomprensione e, talvolta, frustrazione.

Si immagini come si è sentito un tifoso della Ferrari a Monza. Si immagini come si è sentito domenica un appassionato disattento o frettoloso. Magari un fan di Verstappen, che si è trovato a scoprire diverse ore più tardi della vittoria del titolo, visto che ha spento la tv pochi istanti dopo la fine della gara. Non era accaduto niente di troppo strano in Giappone da aspettarsi stravolgimenti, ci poteva stare. 

E invece, la penalità a Leclerc, l'assegnazione del punteggio pieno, eccetera eccetera eccetera. Ogni volta è una missione stilare una classifica definitiva, così come la griglia di partenza il sabato a margine delle qualifiche. È diventata un'impresa anche giustificare tutto ciò, onestamente. E la Formula 1, sempre molto attenta al feedback degli amanti dello sport, lo sa bene...

Formula One Group e Liberty Media, la FIA rischia di rovinare un trionfo

formula 1 fia

Tutto ciò che abbiamo detto sopra stride - fortemente - con la crescita della Formula 1 dal post-Pandemia in poi. Non stiamo qui a riportarvi i dati eolquenti che la domenica appaiono in sovraimpressione. Ci limitiamo soltanto a sottolineare che dal 2023 gli Stati Uniti avranno tra Gran Premi in calendario. La F1, considerata un tempo uno sport "troppo europeo", adesso è uno sport globale, nel verso senso della parola. Questo grazie al lavoro straordinario di Formula One Group e Liberty Media, che - piaccia o meno ai tradizionalisti - stanno impiegando tutte le proprie forze per rendere il circus più attraente, soprattutto per i giovani, vedi il successo riscontrato su Netflix dalla serie TV "Drive to Survive".

Gli altri motivi del disguido - Come dicevamo, tuttavia, questo lavoro straordinario, negli ultimi tempi, è stato spesso ostacolato dalla poca chiarezza, dai ritardi e dalle omissioni della Federazione. Tanto che sull'asse F1-FIA è calcato il gelo, complice le frizioni tra piloti e commissari, o anche il mancato accordo sulle Sprint Race. È noto che la Formula 1 ne avrebbe volute più delle sei "patteggiate" per la prossima stagione.

Nell'aria si percepisce insofferenza. Molto dipenderà anche da come verrà gestita la questione del budget cap. Stefano Domenicali e Ben Sulayem, rispettivamente presidenti di F1 e FIA, hanno nelle proprie mani due opportunità: cercare di sanare la frattura o far saltare definitivamente il banco. Tertium non datur.

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Foto copertina Twitter F1 Media; Foto interna Twitter Ben Sulayem


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