Leclerc: «Fortunato ad essere in Ferrari, vivo emozioni uniche. Dal 2021 sono migliorato molto»
05/11/2022 14:20:00 Tempo di lettura: 7 minuti

È in Formula 1 da cinque stagioni, guida una Ferrari da ben quattro anni e, ormai da molte persone, è considerato come uno dei veterani della F1 attuale.

Eppure, Charles Leclerc è ancora molto giovane, sia come età che come trascorsi nella massima serie, tanto che ha appena tagliato il traguardo dei 100 GP nel Circus iridato. Un numero di gare relativamente contenuto, nelle quali però il monegasco ha messo in mostra ciò di cui è capace, centrando pole position, vincendo delle gare e regalando emozioni ed episodi in quantità a tutti i fan della serie regina del motorsport, non solo ai tifosi ferraristi.

Insomma, un pilota che è un assoluto protagonista della golden age che la F1 sta vivendo attualmente e che, indubbiamente è destinato ad esserlo anche negli anni a venire andando, con tutta probabilità, a vincere altre gare e dei titoli iridati, riscrivendo i libri di storia di questo sport. Un pilota che, proprio in occasione del suo centesimo GP in Formula 1 si è concesso ai microfoni di Motorsport.com per una lunga intervista in cui ha toccato svariati temi, dimostrandosi, oltre che un grande ed affamato pilota, anche una persona da scoprire.

Per prima cosa, il pilota Ferrari ha parlato del traguardo dei 100 GP in F1, festeggiati nel corso dello scorso fine settimana in Messico.

"Ci ho pensato solo negli ultimi giorni, ma alla fine si sentono i 100 GP. Ho cambiato due squadre e, rispetto al mio primo Gran Premio penso di essere cresciuto molto. Ricordo bene le emozioni prima del debutto nel 2018, essere in griglia era un sogno diventato realtà. Poi tutto è andato veloce, al secondo anno di F1 ero già in Ferrari, ora eccomi qui”.

Charles ha poi commentato le emozioni che prova, quotidianamente, nell'essere pilota Ferrari e di quella che è ancora la strada da fare per raggiungere il suo obiettivo di vincere col Cavallino.

"Mi capita di ricordarmi di essere pilota Ferrari, e mi piace dirmi che sono fortunato.
È solo un pensiero, perché poi penso di avere ancora tanta strada, ho molti obiettivi davanti a me, il primo dei quali è essere campione del mondo. Dallo scorso anno abbiamo fatto un gran passo avanti, ma resta un ultimo passo da fare
”.

Ovviamente, guidare per il Cavallino comporta emozioni diverse e talvolta speciali per qualsiasi pilota. Due, tra le molte emozioni provate, sono rimaste a cuore dell'ex pilota del team Alfa Romeo.

Ricordo la prima presentazione della monoposto, ricordo la marea di gente presente all’evento, per me è stato molto emozionante. Poi ricordo la vittoria di Monza. Lì ho capito cosa vuol dire essere pilota Ferrari, ho toccato con mano la passione per questo marchio e per questa squadra”.

Certo, l'essere un pilota di F1, e un pilota Ferrari, porta con se molti aspetti positivi ma anche negativi. Aspetti negativi che il pilota Ferrari ha voluto esporre.

Forse l’unico aspetto negativo è quello dei giudizi legati alla vita privata. Non sono molto esposto, ma spesso ci sono giudizi sulla nostra vita privata, a volte positivi ma anche negativi, e non è una cosa che mi piace”.

Restando nella sfera privata, al pilota della Scuderia è stato chiesto se sia possibile stringere delle amicizie tra piloti di F1.

È raro ma possibile. L’unico rapporto d’amicizia che ho nel paddock è con Pierre Gasly, ci conosciamo da anni ed abbiamo condiviso tanto. Questo ci ha legato molto”.

Prima di abbandonare il privato per parlare dei fatti della pista, al pilota Ferrari è stata chiesta un opinione sul calendario della F1 che, nel 2023, sarà composto da 24 gare.

È stancante, ma è una stanchezza graduale.
Fino allo scorso anno avevo gestito male questo aspetto, non riuscivo a capire quando avevo bisogno di staccare e stare a casa tranquillo, ero sempre impegnato. Quest’anno ho sentito il bisogno di avere momenti di tranquillità e ho visto i benefici. L'anno scorso, in questo periodo, ero molto stanco, ma non lo percepivo, poi dopo Abu Dhabi mi sono ammalato per due settimane
”.

Passando poi ad aspetti legati alla pista, al monegasco è stato chiesto se, in inverno, avrebbe firmato per una stagione come quella attuale. Ovviamente, la risposta è scontata, ma il ferrarista ha sottolineato che, malgrado tutto, il lavoro del team per tornare davanti è stato notevole.

Firmerei solo per il Mondiale! Certo, il 2020 ed il 2021 sono stati anni difficili e fare un salto avanti come quello che abbiamo fatto è stato il risultato di un grande lavoro. Purtroppo si tende a dimenticare questo aspetto, ma lo scorso anno c’erano GP in cui ottenere il settimo posto era un buon traguardo. Oggi puntiamo in alto, non è sempre andata come avremmo voluto, ma lavoriamo per migliorare”.

La stagione attuale poi, è stata anche caratterizzata dal debutto della nuova generazione di monoposto ad effetto suolo che, giocoforza, hanno costretto i piloti a cambiare stile di guida. Un processo non semplice di cui Leclerc ha voluto parlare.

Tutti abbiamo dovuto cambiare stile di guida perché quelle di oggi abbiamo macchine più pesanti delle precedenti. Anche io ho dovuto adattarmi. Durante i test abbiamo fatto un grande lavoro, capendo subito quali erano i fronti sui cui concentrarci e le necessità di queste nuove monoposto. Già alla prima gara mi sono sentito bene con la macchina, con il feeling per estrarre il massimo del potenziale. Personalmente l’aspetto che più mi piace è avere un avantreno forte”.

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Foto media.ferrari.com


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