Questo weekend andrà in scena il Gran Premio del Brasile, consueto appuntamento di fine stagione che spesso e volentieri è risultato decisivo per la lotta ai titoli mondiali. Non sarà così quest'anno, ma lo è stato sicuramente nel 2008. All'epoca, a darsi battaglia furono la Ferrari di Felipe Massa e la McLaren di Lewis Hamilton, col britannico che riuscì a spuntarla sul padrone di casa al termine di una gara contrassegnata dalla pioggia e dalle polemiche. Polemiche che si susseguono tutt'oggi, a quasi una decade e mezza di distanza.
A 14 anni dalla scottante delusione, un Massa ancora ferito è tornato a parlare dell'epilogo del Mondiale 2008, sottolineando che la sconfitta iridata non fu frutto soltanto del controverso finale ad Interlagos (con Timo Glock protagonista), ma soprattutto di un altro episodio che si verificò durante il campionato.
Intervenuto ai microfoni di Formule1.nl, l'ex ferrarista innanzitutto ha detto: "Se la pioggia fosse iniziata un minuto più tardi, sarei diventato campione del mondo. Ma tutto accade per un motivo... Non dimenticherò mai quel giorno a Interlagos, ne ho sofferto per molto tempo".
Come abbiamo già accennato, tuttavia, Massa ritiene che il titolo lo abbiamo perso non in Brasile ma a Singapore con lo scandalo del Crashgate (Piquet andò a schiantarsi appositamente per favorire la vittoria del compagno di squadra Alonso).
A tal riguardo ha affermato: "Quello che è successo lì (a Singapore, ndr) è inaccettabile. La situazione può essere paragonata ad un arbitro di calcio pagato da una squadra. Se ciò accade, l'altra squadra presenta una causa". Poi la chiosa polemica: "Ma ciò non accade in Formula 1. In Formula 1 non succede mai nulla".
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Foto copertina Instagram Massa; Foto interna Twitter Glock