Ricciardo: «Norris? È veloce, ma gli manca ancora qualcosa. McLaren è la sua squadra.»
01/12/2022 10:45:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Daniel Ricciardo ha fatto il punto sulla sua scorsa stagione, e sul periodo trascorso in McLaren più in generale. The Honey Badger si è soffermato in particolar modo sul suo ex compagno di squadra, quel Lando Norris che per tutta la parentesi papaya lo ha messo dietro in classifica piloti. L'australiano sembra aver sofferto l'adattamento con le nuove F1 a effetto suolo, e non è mai riuscito a trovarsi perfettamente a proprio agio con le vetture che il team inglese gli ha affidato. 

È stato un Ricciardo non a pieno regime quello che abbiamo visto nelle scorse ragioni, motivo per cui il paragone con Norris non può dirsi del tutto probante, sia sul fronte della velocità pura sia sulla costanza di rendimento. Quest'ultimo è stato l'aspetto su cui Daniel ha incontrato le maggiori difficoltà: in crisi di feeling con la vettura, l'australiano non ha quasi mai trovato il ritmo e la costanza che gli hanno permesso di mettere in seria difficoltà Vettel prima e Verstappen poi, negli anni in Red Bull

L'uomo dello shoey ne è consapevole, ma non si dà per vinto: l'anno sabbatico da terzo pilota, di nuovo alla corte di Christian Horner, gli servirà per ritrovare serenità e prestazioni. Nel frattempo trova qualche minuto per parlare della convivenza con Lando Norris, ponendo il focus proprio sull'ambiente di lavoro: la McLaren, lontana dai fasti di un tempo, ha dato modo al giovane inglese di formarsi come pilota, lontano dalle pressioni che inevitabilmente si subiscono all'interno di un top team.

Norris veloce, ma la prova del nove deve ancora arrivare  

Ricciardo ne è convinto: la McLaren si è stretta intorno a Norris per offrirgli le migliori condizioni di lavoro possibile. Considerando la giovane età del pilota, questo elemento è stato determinante per il suo corretto "svezzamento" in formula 1. Lo stesso Norris ha recentemente dichiarato di aver dovuto tenere sotto controllo la propria salute mentale nel primo anno a Woking. 

Sulle capacità del giovane inglese non ha dubbi: "Sullequalità di guida è un ragazzo molto bravo. Non so se sia ai livelli di Max, ancora non è possibile dirlo. Non è semplice fare paragoni finché non ti trovi in una top team. In McLaren ha avuto modo di crescere, e di dimostrare tutta la sua velocità e tutto il suo ritmo. Tutti, nel team, sono entusiasti del suo lavoro

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