Steiner, un libro autobiografico sui retroscena della Formula 1
01/12/2022 12:40:00 Tempo di lettura: 5 minuti

Günther Steiner approfitterà della pausa invernale per lavorare al libro, con ogni probabilità autobiografico, in cui racconta le travagliate vicende sportive e professionali che l'hanno visto protagonista nel corso della passata stagione. Lontano dalle piste il colorito altoatesino dismette i panni del Team Principal per indossare quelli dello scrittore, e sceglie un titolo decisamente evocativo per la sua prima da autore. 

Si chiamerà Surviving To Drive l'opera con cui il manager di Merano si misura con la narrativa: un compito apparentemente non semplice per uno abituato a tutt'altro genere di professione, ma con lo Steiner pensiero a fare da filo conduttore siamo certi che il risultato sarà, nella peggiore delle ipotesi, quantomeno accattivante. 

"Non avrei potuto scegliere una stagione migliore di questa per raccontare tutto ciò che un Team Principal si trova a dover affrontare, in Formula 1. Non ho mai preso in considerazione l'idea di tenere un diario, anche perché cerco di guardare sempre al futuro, ma è stato divertente riflettere su tutto ciò che ci è capitato quest'anno".

In effetti tra le mani di Steiner è passata più di una patata bollente nel 2022: dal contratto strappato in faccia a Mazepin al "licenziamento" di Schumacher, passando per la questione Giovinazzi, su cui è sceso il sipario dopo il crash nelle FP1 di Austin. 

Il personaggio

Steiner racconta i retroscena della Formula 1 in un libro autobiografico

La reazione all'incidente di Antonio al Circuit of the Americas non si è fatta attendere: "Non è per niente fantastico finire a muro al terzo giro". Il manager altoatesino, che in questa occasione ci è andato decisamente soft guardando ai suoi standard, lascia comunque trasparire il personaggio Steiner, uno che di certo non le manda a dire, la cui popolarità è cresciuta vertiginosamente anche a causa delle sue esternazioni.

Celebri le sue uscite contro Grosjean e Magnussen, prontamente riprese dalle telecamere di Drive To Survive e che a quanto pare hanno fatto breccia sul nuovo pubblico (principalmente) americano, che sta scoprendo la Formula 1 grazie al format ideato da Netflix. Un pubblico a quanto pare più interessato a pettegolezzi e dietro le quinte scottanti, più che a incidenza dell'ala, tempi sul giro e degrado gomme.

Steiner si ritrova così, quasi inconsapevolmente, a vestire i panni di un personaggio estremamente popolare agli occhi del pubblico di riferimento.

"Non mi sono mai impegnato per diventare una rockstar della Formula 1, d'altronde non ho mai aspirato ad essere un personaggio. Sto solo cercando di fare il mio lavoro, e di rendere la mia squadra il più competitiva possibile. Nel mentre arrivano le telecamere, ti riprendono, e finisci per piacere alla gente. Tutto qui".

Steiner non si ritiene responsabile della sua grande popolarità: l'altoatesino sostiene di non aver fatto nulla per diventare un personaggio, chiosando con un laconico "È successo e basta". Il suo lato umano evidentemente piace alla gente, di certo un carattere così assertivo, determinato e colorito in alcune esternazioni non passa inosservato.

Il caso delle magliette col suo volto stampato sopra, andate sold out in occasione del GP di Austin ne è la prova lampante: Günther è un personaggio estremamente umano, che piaccia o meno, ed è destinato a lasciare il segno in questa Formula 1 altrimenti asettica e ineccepibile sul piano formale, e nelle relazioni coi media. 

Ben venga quindi il personaggio Steiner, che affiancherà coi suoi modi a volte poco ortodossi ma decisamente efficaci quel Team Principal Steiner che nel prossimo anno dovrà gestire la coppia di piloti più difficile del paddock, quella formata da Hulkenberg e Magnussen. I presupposti per lo spettacolo, in pista e fuori, ci sono tutti. 

Leggi anche: Il solito Wolff su Steiner: «Viene dalla montagna, l'aria rarefatta inibisce ragionamenti sensati»

Foto topgearitalia.com


Tag
steiner | libro | haas | hulkenberg | magnussen |