Canal+ ha recentemente trasmesso il documentario "Jean Todt, la méthode". Il docufilm ripercorre la lunga e trionfale carriera di questa leggenda degli sport motoristici, concentrandosi in particolare sulla sua amicizia con Michael Schumacher.
In corrispondenza della proiezione la moglie di Michael, Corinna, non ha perso l'occasione per rendere omaggio all'uomo che è sempre stato presente per la sua famiglia.
Todt è una delle poche persone al mondo a poter far visita a Michael Schumacher dopo il suo terribile incidente, ed è quindi tra i pochissimi a dare qualche notizia su quello che in molti ritengono il più grande pilota di tutti i tempi, ed il cui stato di salute dopo la caduta dagli sci nel dicembre 2013 è un grande mistero. In una delle sue recenti dichiarazioni, dopo il GP del Messico, Todt aveva detto:
"Michael sta combattendo, continua a combattere e possiamo solo sperare che le sue condizioni migliorino. Se c'è Corinna, ceniamo insieme, altrimenti passo il tempo con Michael ma...".
I due amici condividono ancora la loro passione per la Formula Uno guardando quando possibile le gare a casa del sette volte campione del mondo. È un sostegno quotidiano, una presenza rassicurante e indispensabile per la famiglia Schumacher.
La madre di Mick e Gina ha inviato un affettuoso messaggio a Todt durante una delle sue recenti apparizioni in TV: "Siamo molto orgogliosi di te e molto felici che tu faccia parte della nostra famiglia. Ti vogliamo bene"
Nel trailer del docufilm di Canal+, vediamo Corinna che rende ancora una volta omaggio all'amico di famiglia: "È una benedizione avere Jean al nostro fianco. Quando prende un impegno, si impegna totalmente"
Sempre ai microfoni di Canal+, Corinna è tornata a parlare del marito, ricordando il grande momento del passaggio in Ferrari nel 1996, dopo i due titoli mondiali con la Benetton:
"Eravamo in giardino, Michael si avvicinò e mi chiese cosa ne pensassi di un suo possibile trasferimento alla Ferrari. Io gli risposi che se avesse realmente avuto la possibilità di andare lì avrebbe dovuto farlo, sarebbe stato fantastico"
Ma fu l'amicizia tra Todt e Michael a benedire quel matrimonio che avrebbe portato a 11 stagioni in cui Schumi ha scritto la storia sua, del Cavallino Rampante e della Formula 1:
“Molto importante fu il legame con Jean Todt. Michael capiva subito su chi poter davvero contare. Penso che Jean fosse fra quelle persone. Voleva vincere qualcosa con Todt. Ma sarebbe bello che a raccontare questa storia potesse essere Michael. Io non ero sempre con loro. A Jean dobbiamo molto. Essere amico di Schumacher negli anni è stato per tutti così divertente"
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