Un pitstop è la momentanea sosta di un'auto che sta svolgendo una gara al fine di effettuare il cambio degli pneumatici (e per tanti anni anche per il rifornimento di carburante), in una zona separata del circuito.
La necessità di un pitstop nasceva dal fatto che in passato le auto da corsa non potevano trasportare l'intero carico di carburante necessario per l'intera distanza di gara. Inoltre, le forti accelerazioni, la velocità in curva e le brusche frenate consumano rapidamente gli pneumatici e per evitare un calo drastico delle prestazioni, gli pneumatici vengono sostituiti a intervalli predefiniti. Nella F1 di oggi esiste anche l'obbligo di effettuare almeno una sosta per cambiare il tipo di mescola degli pneumatici (tranne in condizioni di pioggia).
Sebbene i pitstop siano quindi antichi come le corse, all'inizio si trattava di un'operazione lenta, in cui i piloti potevano anche sorseggiare tè o caffè durante la sosta. Oggi, invece, è un'operazione fulminea, e tutto ciò che un pilota può fare è un paio di respiri.
I pitstop si sono evoluti in modo impressionante nel corso del tempo, passando da un semplice controllo dell'auto negli anni Cinquanta a una sosta strategica negli anni Duemila.
Nessun altro sport, in questo ambito, ha visto un'evoluzione più drastica della Formula 1. Per fare un confronto, date un'occhiata a un pitstop negli anni '50 e uno nel 21° secolo.
Nel 1950 il tempo medio per il cambio gomme e il rifornimento era di 67 secondi. Un tempo impensabile nell'era della F1 di oggi.
Ma quanto sono stati veloci i pitstop più rapidi degli ultimi 30 anni? Vediamo alcuni esempi con anche dei video di riferimento.
Scuderia | Tempo pitstop |
---|---|
Tutte le scuderie nell'era del rifornimento (1994-2009) |
Circa 8 secondi |
Ayrton Senna: McLaren (1993) |
4.81 secondi |
Valterri Bottas: Mercedes (2017) |
2.36 secondi |
Lewis Hamilton: Mercedes (2012) |
2.31 secondi |
Kimi Raikkonen: Ferrari (2018) |
2.20 secondi |
Sebastian Vettel: Ferrari (2018) |
1.97 secondi |
Max Verstappen: Red Bull (2019) |
1.88 secondi |
Max Verstappen: Red Bull (2019) |
1.82 secondi |
Il tempo del pitstop varia ovviamente a seconda che l'auto stia solo cambiando gli pneumatici o che stia cambiando gli pneumatici e facendo rifornimento. Nell'ultimo caso la quantità di benzina caricata determina praticamente il tempo in cui l'auto rimane fermoa. Nell'era tra il 1994 e il 2009, il regolamento della F1 consentiva il rifornimento di carburante. Prima e dopo questo periodo è stato consentito solo il cambio gomme e non il rifornimento in gara.
Durante l'era dei rifornimenti, il carburante da immettere nella vettura variava anche in base alla strategia del team. Ad esempio ricordiamo che Michael Schumacher preferiva eseguire tre soste anziché due nelle sue gare. Perché? Per poter gareggiare con un basso carico di carburante, accumulare un vantaggio considerevole sugli altri tanto da effettuare una sosta in più e arrivare comunque in testa. Al contrario, Mika Hakkinen preferiva correre con un carico di carburante più elevato e fare meno pitstop quando la McLaren era un'auto dominante alla fine degli anni Novanta. Quindi, a seconda dello stile del pilota, della strategia del team, della velocità della vettura o della dinamica del circuito, la quantità di rifornimento cambiava. In tal senso è difficile definire un pitstop di allora come "il più veloce", perché il tempo del rifornimento cambiava notevolmente a seconda della strategia.
Tutto sommato, si trattava comunque di un tempo compreso tra i 6 e i 12 secondi, mai di 67 secondi come negli anni '50. Vogliamo comunque ricordare un pit stop cge si è contraddistinto per sincronismi e velocità.
Squadra: Ferrari
Pilota: Michael Schumacher
Tempo del pitstop: circa 8 secondi
Anno: 1994-2009
Schumi si ferma a 0:29 minuti e riparte a 0:37 minuti. Si tratta quindi di un pitstop di otto secondi. È velocissimo per gli standard degli anni Cinquanta, ma lentissimo considerando come si evolveranno in futuro.
Questo è un esempio del 1993, prima dell'era del rifornimento, e possiamo vedere l'indimenticabe Ayrton Senna entrare per un cambio gomme e uscire in 4,81 secondi. Un tempo ancora piuttosto lento rispetto a quelli degli ultimi anni. Video del pitstop di Ayrton Senna
Squadra: McLaren
Pilota: Ayrton Senna
Tempo del pitstop: 4,81 secondi
Anno: 1993
Nota: sebbene non siano stati registrati dati ufficiali si ritiene che il pitstop più veloce all'epoca sia stato effettuato dalla Benetton nel 1993, con una durata di soli 3,2 secondi. I dettagli della sosta sono stati scritti in degli appunti da uno dei membri del team Benetton.
Ora entriamo nell'era dei pitstop ultra veloci. La Mercedes inizialmente ne ha fatto uno dei più rapidi con 2,36 secondi.
Squadra: Mercedes
Pilota: Valterri Bottas
Tempo del pitstop: 2,36 secondi
Anno: 2017
Sappiamo che gli esseri umani impiegano circa 0,1-0,4 secondi per sbattere le palpebre. Già possiamo iniziare a misurare il tempo di un pitstop in multipli del battito delle ciglia.
Lewis Hamilton è stato il successivo detentore di un record. Quando pensavamo che 2,36 secondi fossero veloci, i meccanici sono scesi a 2,31 secondi. Discretamente impressionante.
Squadra: Mercedes
Pilota: Lewis Hamilton
Tempo di sosta: 2,31 secondi
Anno: 2012
Nell'era recente, la maggior parte delle auto completa il proprio pitstop tra i 2,3 e i 3 secondi. Quindi, quando il pit di Kimi ha toccato per la prima volta i 2,2 secondi nel 2018, si è trattato di un record mondiale. Ecco i dettagli:
Squadra: Ferrari
Pilota: Kimi Raikkonen
Tempo del pitstop: 2,20 secondi
Anno: 2018
La Ferrari è riuscita a migliorarsi scendendo sotto i 2 secondi per il cambio gomme di una vettura di F1. Sebastian Vettel ha beneficiato di questo pitstop guadagnando una posizione al rientro in pista. Ecco la differenza che fanno questi pitstop superveloci.
Squadra: Ferrari
Pilota: Sebastian Vettel
Tempo del pitstop: 1,97 secondi
Anno: 2018
In questa sfida alla sosta più veloce si è inserita prepotentemente la Red Bull. Infatti, il team con sede a Milton Keynes, è stato così veloce nel cambio gomme da battere per tre volte il proprio record mondiale. Prima 1,96 secondi, poi 1,92 secondi e infine 1,88 secondi, il tutto in pochi mesi di gare.
Squadra: Red Bull
Pilota: Max Verstappen
Tempo del pitstop: 1,88 secondi
Anno: 2019
Ed ecco il cambio ai box più veloce registrato finora. Il team Red Bull ha superato ancora una volta il proprio record.
Squadra: Red Bull
Pilota: Max Verstappen
Tempo del pitstop: 1,82 secondi
Anno: 2019
Riallacciandoci al dato precedente, i meccanici hanno cambiato 4 gomme nello stesso tempo in cui una persona comune sbatte per 4 volte di fila le palpebre. Rimarrà il più veloce di sempre? Mai dire mai, anche se recenti modifiche al regolamento hanno imposto maggiore sicurezza e quindi tempi leggermente più alti.
Fonte axleaddict.com