È un momento davvero complesso quello che sta vivendo la Scuderia Ferrari, caratterizzato dalla delusione per l'esito negativo del primo GP della stagione in Bahrain, dove la SF-23 si è mostrata lenta e con non pochi problemi da risolvere, e accentuato delle dimissioni di David Sanchez (ex Head of Vehicle Concept) della scorsa settimana che hanno avviato un clamoroso susseguirsi di voci relative ad una fuga di tecnici e dirigenti da Maranello e ad un rapporto già profondamente deteriorato tra il team principal Frederic Vasseur e il CEO Benedetto Vigna.
Voci che, in una fase già delicata e di transizione, potrebbero destabilizzare la Scuderia, compromettendo gli sviluppi della SF-23 e creando tensioni e spaccature in un team in cui mai come ora (con il nuovo management) ha bisogno di compattezza per tornare in alto. Voci "scottanti" che, in un incontro virtuale con alcuni media selezionati alla vigilia del GP dell'Arabia Saudita, Frederic Vasseur ha trattato, inieme anche a questioni legate all'attualità della pista, dimostrando (anche con l'intervista ad AutoHebdo) di non avere peli sulla lingua nell'esprimere le proprie opinioni, sfoderando anche ottime doti da comunicatore condite da una grande schiettezza e onestà intellettuale.
Data l'imminenza del GP dell'Arabia Saudita, Vasseur ha parlato con grande attenzione della trasferta saudita, weekend in cui si ripongono importanti speranze.
"Non sono soddisfatto della situazione e voglio fare un passo avanti. Le caratteristiche di Jeddah sono diverse da Sakhir, in termini di grip, rugosità dell’asfalto e come layout. Ci saranno aggiornamenti e credo che faremo un passo avanti”.
Così come in Bahrain, il team principal del Cavallino ha voluto difendere ancora una volta il concetto di vettura della SF-23, ancora forse da comprendere sino in fondo.
"È un problema di prestazioni, non di concetto. Abbiamo faticato a trovare l'equilibrio durante il fine settimana, abbiamo spazi per migliorare. Dobbiamo rimanere concentrati per cercare di ottenere il meglio da ciò che abbiamo a disposizione, poi speriamo che gli aggiornamenti migliorino la competitività del pacchetto. Inoltre siamo ancora nella fase di comprensione della macchina, abbiamo fatto solo tre giorni di test. Dobbiamo lavorare per arrivare alla completa comprensione della macchina”.
Concetto che va compreso e migliorato, secondo il boss del muretto Ferrari, non facendosi influenzare da quanto si vede o si sussurra dei rivali.
"Alla presentazione eravamo tutti entusiasti, ma questo deriva dalla sfida che ci attende, non abbiamo mai fatto previsioni sulla competitività degli avversari. Siamo coscienti di doverci concentrare su di noi, per ottenere il massimo dalla macchina e svilupparla il più rapidamente possibile. Il Bahrain non è andato come previsto, dobbiamo reagire, siamo fiduciosi e motivati. Lavoriamo come squadra per cercare di risolvere i problemi e portare aggiornamenti. Dall’analisi del Bahrain è emersa una lista di cose da fare, spero in una reazione già a Jeddah".
Tra le varie cose da risolvere, il fondatore del team ARTGP ha dichiarato che anche la guidabilità della PU è da rivedere.
"Il motore era un po' difficile da guidare, dobbiamo capire come configurarlo al meglio per trovare compromesso tra guidabilità e prestazioni”.
In molti, in questi ultimi giorni, hanno elogiato le prestazioni della SF-23 sul rettilineo a causa della molta efficienza, tacciandola di essere una monoposto con poca downforce. Una questione che Vasseur ha minimizzato come scelte aerodinamiche.
"Se hai velocità e carenza di carico devi cambiare ala, è una scelta che si fa all'inizio del weekend. È un compromesso tra carico e velocità massima: in alcune occasioni puoi dare priorità alle qualifiche, in altre al passo, sono scelte del team e non una questione di potenziale della macchina".
Parlando del rischio di dover ridurre la potenza della PU in seguito alle rotture occorse a Leclerc, Fred è stato sibillino.
"No. Non ridurremo la potenza".
Un ritiro che, malgrado tutto, non ha fatto perdere a Charles la motivazione di continuare a spingere e migliorare la vettura.
"Quando parli con un pilota che si è ritirato può essere esausto ed innervosito, non può essere contento. Ma martedì e mercoledì Charles era a Maranello, abbiamo avuto un incontro con i dipendenti, e vi assicuro che non è per nulla demotivato, anzi".
Come ultima battuta, Frederic Vasseur ha parlato del gap che divide Ferrari e Red Bull e dell'unica possibilità di chiuderlo: portare aggiornamenti di qualità, in quantità e in tempi rapidi.
"Se non porteremo aggiornamenti la situazione peggiorerà, perché i nostri avversari lo faranno. Proveremo a portare novità a Jeddah e in Australia. Dobbiamo portare aggiornamenti durante tutta la stagione, più velocemente degli altri. È l'unico modo che abbiamo per agganciare Red Bull”.
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