Dopo il GP dell'Arabia Saudita, che ha visto le Red Bull fare nuovamente doppietta con un Verstappen che ha rimontato tutti partendo dalla quindicesima posizione, sull'edizione odierna della Gazzetta Dello Sport è stata pubblicata un'intervista all'ex pilota della Rossa René Arnoux. Noi oggi ve ne vogliamo riportare qualche stralcio.
Le parole di Arnoux sulla crisi Ferrari
"Sono deluso, perché è vero che la safety car non ha aiutato, ma in Arabia è andata peggio che in Bahrain. Però la Red Bull di ora è come era la Ferrari di Todt: le altre corrono per il terzo posto", il francese ha iniziato così la sua intervista, prima di spiegare come dovrebbe intervenire, secondo lui, il team di Maranello per migliorare il progetto 2023.
"La macchina forse era nata meglio l'anno scorso, anche se non era affidabile. Ora non è competitiva, non ha un telaio valido, mangia le gomme e i risultati sono preoccupanti. C'è tanto su cui lavorare. Bisogna anche cambiare le persone perché i risultati le portano le persone. La Ferrari ne ha molti di validi in tutti i reparti che devono costruire la vettura, ma mancano persone competenti per il concetto della macchina. Quattro o cinque persone fanno sempre la differenza".
L'ex pilota di Formula 1 ha poi concluso il suo intervento riguardo la SF-23 e i suoi problemi dicendo: "Bisogna trovare ingegneri per il telaio e l'elettronica. E più di tutto per l'aerodinamica. Con queste vetture non sono 8-10 cavalli a fare la differenza, ma è l'aerodinamica che fa vincere. E l'esempio lo abbiamo sotto gli occhi. È Newey che fa vincere la Red Bull. Guardate l'Aston Martin, era un disastro, hanno cambiato le persone incaricate del progetto e in un solo anno ha avuto un miglioramento come non avevo mai visto".
"Le figure giuste bisogna prenderle in Red Bull o Mercedes", così Arnoux ha concluso la prima parte della sua intervista ai microfoni della Gazzetta. Prossimamente vi pubblicheremo il secondo blocco di domande, dove il francese ha parlato di Binotto e del nuovo arrivato Vasseur.
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