«No, Michael, no», il grido disperato di Toto Wolff al museo della F1 in versione... tazza
27/03/2023 16:45:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Nei giorni scorsi, la Formula 1 ha presentato al pubblico la propria mostra a Madrid, offrendo un'esperienza unica agli appassionati del Circus giunti nella capitale spagnola per l'occasione.

La mostra

Definita come la "prima nel suo genere", la mostra si è rivelata una straordinaria avventura, proprio come gli account ufficiali della massima categoria motoristica avevano promesso lo scorso 15 novembre.

L'attrazione è stata prodotta in collaborazione con Round Room Live, la società dietro la Jurrasic World Experience a Londra. Sei le sale, progettate con l'aiuto di artisti, cineasti e artigiani pluripremiati. 90 i minuti di durata dell'esperienza, che offre un pacchetto audiovisivo con filmati inediti, display interattivi, sculture e auto iconiche da Gran Premio. Tra queste, ci sono la Haas guidata da Romain Grosjean nel giorno del suo famoso incidente in Bahrain 2020 e l'AlphaTauri con cui Pierre Gasly ha conquistato la sua unica vittoria. Ma c'è un oggetto che si è guadagnato grande attenzione...

"No Michael no"

Strano, ma vero: uno degli oggetti che più ha colpito l'attenzione degli appassionati di Formula 1 - e suscitato ironia e ilarità - è una tazza. Già, e se vi state chiedendo il motivo basta guardare la foto che segue...

«No, Michael, no», il grido disperato di Toto Wolff al museo della F1 in versione... tazza

Altre curiosità

Oltre alla tazza con le parole urlate da Wolff a Masi nel finale di Abu Dhabi 2021, i visitatori della mostra di Madrid possono anche acquistare alcune coppe molto curiose dedicate a Carlos Sainz e Fernando Alonso. Su una di queste c'è stampata la mitica canzone che il ferrarista canta occasionalmente e per la quale si è aggiudicato uno dei suoi soprannomi, lo "SMOOOOTH OPERATOR". Mentre nell'altra ci sono le parole che Fernando Alonso pronunciò alla radio al Gran Premio del Bahrain 2012, quando stava cercando di superare Nico Rosberg dopo il rettilineo principale, ma il tedesco gli bloccò la strada costringendolo a decelerare per evitare l'impatto.

Foto interna www.twitter.com; Foto copertina www.twitter.com

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