Durante il Gran Premio di Australia, andato in scena domenica scorsa a Melbourne, si è verificato un episodio emblematico di quanto sia rischiosa la Formula 1. Stiamo parlando dell'incidente di Alex Albon nei pressimi di curva 6. Il thailandese ha perso il controllo mentre si trovava in sesta posizione, seguito dall'Alpine di Pierre Gasly e dalla Haas Nico Hulkenberg. Dopo l'impatto con le barriere, la sua Williams FW45 è rimbalzata in pista, sfiorando le vetture del francese e del tedesco.
"L'inizio è stato tranquillo, almeno finché Alex non ha perso l'auto. Questo è lo scenario horror di un pilota da corsa. Arrivi in una curva cieca e c'è un'auto in pista che non riesci nemmeno a vedere per la polvere e la ghiaia. Viaggiavamo a circa 250 km/h. Poteva andare davvero male. Per un attimo ho urlato freneticamente alla radio, perché in quel momento la mia frequenza cardiaca era davvero altissima", racconta Hulkenberg in un'intervista riportata da Motorsport.com.
Poi aggiunge: "La curva 6 è cieca. Sono entrato in curva, ma Alex era più avanti nell'uscita. Ho svoltato, Pierre era davanti a me, ho visto solo un'enorme nuvola di polvere e ghiaia che volava, poi Pierre che sterza. Ho sterzato e poi ho visto la Williams rotolare fuori dalla nuvola verso la pista. L'ho mancato di circa un metro".
Nessuno avrebbe potuto fare qualcosa per evitare il grandissimo rischio che hanno corso i piloti. "Un commissario non può reagire così rapidamente con una bandiera gialla, sarebbe quasi disumano. Era una situazione davvero pericolosa. Per un breve periodo ho pensato di essermela fatta nelle mutande. Se lo avessi tamponato e gli fossi andato addosso, non riesco nemmeno a immaginare cosa sarebbe successo", sottolinea in conclusione il tedesco della Haas.
A heartbreaking end to Alex Albon's promising Grand Prix weekend 💔#AusGP #F1 pic.twitter.com/yueJ1Ylpao
— Formula 1 (@F1) April 2, 2023
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