Terruzzi: «La Formula Uno sta arrivando a un bivio tra lo sport o lo spettacolo»
10/05/2023 13:50:00 Tempo di lettura: 3 minuti

Nel recente episodio del suo podcast, Giorgio Terruzzi commenta con tono duro la presentazione del piloti che si è vista a Miami. Prima dell'inizio della gara, infatti, c'è stato un grande spettacolo, in pieno stile americano, in cui gli atleti sono stati chiamati uno ad uno e accolti da cheerleader, musica e fumo. Alcuni di loro, tra cui Max Verstappen e George Russell, hanno aspramente criticato questa scelta, in quanto ha tolto loro i momenti di concentrazione necessari. Anche a molti tifosi non è piaciuta questa idea, sebbene il pubblico sugli spalti ne sembrasse entusiasta. 

Ed è su questo fatto che il giornalista racconta un aneddoto che gli è capitato: "Io ieri sera ho visto la sfilata di presentazione dei piloti prima del Gran Premio con personale orrore, perché secondo me quei momenti di silenzio, o di ricchezza di immagini silenti, che stanno negli ultimi minuti prima di una corsa sono uno dei momenti più belli. In quel momento invece sembrava il Circo Togni. Eppure, io ero a vedermi il Gran Premio con altre persone che di Formula Uno non sono interessate e loro sono fermate proprio in quel momento lì a guardare dicendo: "Ah, finalmente c'è qualche cosa di divertimento e di colore". A me non è piaciuto questo insieme di viole e violini, ma ad altri sì. Forse è che sono della vecchia generazione". 

Terruzzi: «La Formula Uno sta arrivando a un bivio tra lo sport o lo spettacolo»

La biforcazione

Sembra quindi che a qualche persona, e in particolare a chi non è un tifoso sfegatato, questa presentazione sia piaciuta. Ed è questo a cui, volenti o nolenti i puristi, lo sport si sta dirigendo, ossia ampliare lo spettacolo per coinvolgere sempre più persone. "La Formula Uno è a una biforcazione stradale", continua poi il podcast. "Da una parte c'è lo spettacolo, che attira tanta gente, sponsor, spettacolo e pubblico. Lì Domenicali lavora benissimo. Così però la Formula 1 viene pian piano snaturata. Noi non critichiamo il manager perchè fa benissimo il suo lavoro, il fatto è che così si perde il senso."

"Con 80 Gran Premi e le gare sprint, il problema sembra fermare la Red Bull. Quando mai si rallenta che vince? Con questo calendario, che in una settimana ha portato la gente da Baku a Miami, non si dà il tempo di sistemare la macchina. Anche il personale è stanco, poi sbaglia a montare una vite ed è finito tutto", dice dopo il giornalista.

Foto copertina twitter.com

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