Leclerc e quella dote paranormale che resuscita tutti
Da un po’ di tempo, un po’ di personaggi si sono alzati, a turno, qualche bella mattina, e si sono messi a straparlare criticando le sue prestazioni; anche in questo caso, non in modo circostanziato, ma con toni da stroncatura netta…

13/05/2023 12:35:00 Tempo di lettura: 4 minuti

In attesa di Imola, ma con qualche strisciata di battistrada a cura calda da Miami, possiamo permetterci l’ennesima riflessione, pur respirando a fatica, per…mancanza di spazio. Si sta sempre più stretti, infatti, nel variegato mondo degli opinionisti di Formula Uno. Anzi, scusate, degli opinionisti di Formula Uno che si dedicano alla Ferrari, con un ulteriore sottogruppo: tutti quelli che parlano di Leclerc, sin dalle sue prime tornate con la Rossa.

Ora, una prima riflessione: questo pilota, fortissimo e con margini ulteriori di miglioramento, nel far parlare di lui ha sempre provocato aggettivi e definizioni estreme, con tanto di paragoni: per un tempo lungo è stato fantasmagorico, imprendibile, predestinato (questo l’ho usato anche io), nuovo Villeneuve (ce n’è stato uno solo, per mille motivi), ecc. Da un po’ di tempo, un po’ di personaggi si sono alzati, a turno, qualche bella mattina, e si sono messi a straparlare criticando le sue prestazioni; anche in questo caso, non in modo circostanziato, ma con toni da stroncatura netta. Se avete l’emoticon della faccina che sbotta a ridere, usatela. Più la stroncatura è stata severa, più questa serie di personaggi hanno avuto una vetrina di qualche giorno: siti sportivi generalisti, siti specializzati (compreso il nostro, perché fa parte del nostro lavoro), giornali e riviste. 

Dopo aver sommessamente osservato che, sebbene qualche errore lo abbiano compiuto anche loro, certamente non agevolati da una macchina ancora in divenire quanto a dispiegamento della massima efficacia, additare i piloti, perché vale anche per Sainz, come causa dei risultati finora deludenti appare folle, ma in realtà è pretestuoso, questo è il termine da utilizzare. Perché nella maggior parte dei casi notiamo una caratteristica comune a molti personaggi che stanno prendendo la parola sulla Ferrari e in particolare su Leclerc, una sorta di filo rosso (in tutti i sensi) che li lega e collega: molti ex piloti, ex manager, ex addetti ai lavori in senso generico, ce li eravamo proprio dimenticati, vista la loro sparizione dai radar. Da un po’ di settimane, a turno, ce li ritroviamo “sparati” su mille pagine dopo i loro pronunciamenti, che più sono provocatori e più sono persistenti nei media. La cosa buona è che in questo modo siamo stati rassicurati sul fatto che sono ancora vivi e in ottimo stato di salute; per quanto riguarda il ritorno sulle scene giornalistiche, invece, nominare Leclerc a costo zero è stato per loro molto più economico di una seduta spiritica

Foto copertina m.facebook.com

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