Newey apre il suo fedele quaderno rosso: «Progetto solo con carta e penna»
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Adrian Newey è stato spesso visto sulla griglia di partenza con il suo fedele quaderno rosso sottobraccio. Talvolta, l'ingegnere si ferma davanti a una vettura rivale, la osserva e annota velocemente qualcosa. In molti si sono chiesti cosa contenessero quelle pagine, e il britannico ha avuto modo di raccontarlo nel podcast Talking Bull. 

"Penso che il mio oggetto preferito di tutti i tempi sia il mio blocco schizzi e la matitia. È parecchio vecchio, credo che abbia più di 10 anni. Sarò onesto, alcuni fogli sono stampati, ma principalmente sono scritti a mano. Sono vecchio stile, una persona che adora la carta e la penna. Questa è la mia prima lingua. Uso ancora il tecnigrafo e non il CAD. Mi sono laureato nel 1980, mentre i softare di disegno hanno raggiunto il loro pieno sviluppo nella seconda metà degli anni novanta, quando ormai stavo lavorando già da 15 anni", ha raccontato il CTO di Red Bull.

Il motivo di questa scelta proviene dalle prime esperienze di lavoro dell' inglese: "Quando c'erano le prime versioni del CAD vedevo i miei colleghi passare ore e ore a tracciare delle semplici linee al PC, e dato che ci mettevano così tanto sembravano poi restii a cancellarle. Io invece pensavo che, almeno per gli aspetti più generali, avrei lavorato più velocemente con una gomma e una matita. Per me non è un problema non poter lavorare in 3D, perchè riesco a scomporlo facilmente in 2D. Lo faccio da quando ero bambino e sono abbastanza bravo a visualizzare le cose a mente".

"I computer sono stati la rivoluzione"

Newey apre il suo fedele quaderno rosso: «Progetto solo con carta e penna»

Ai giorni d'oggi tutte le bozze devono essere conservate in modelli in tre dimensioni, perciò Newey ha raccontato che c'è dell'ulteriore lavoro dietro le quinte: "Io faccio i miei disegni a mano, poi un team di due o tre persone fa degli scan e li converte in un formato digitale in 3D. Comunque il mio blocco schizzi è dove butto giù le idee prima del progetto vero e proprio". 

Inoltre, per l'ingegnere il cambiamento più grande nel mondo della Formula 1 è stato l'avvento dell'informatica, che ha permesso di portare i progetti a un livello inimmaginabile. "L'arrivo dei computer è stata la rivoluzione più grande per me. Negli anni 80 tutto era fatto a mano, e quello che si sapeva sull' aerodinamica proveniva solo dalla vernice sulle macchine in pista. Dagli anni 90 sono arrivati i CFD, e abbiamo capito molto di più come si muovono i flussi d'aria, e adesso possiamo comprendere cose che 800 persone negli anni 80 non sarebbero mai osservato", ha ammesso il membro della Red Bull.

Foto copertina www.youtube.com

Foto interna www.youtube.com

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