Brundle racconta il GP di Monaco: «Perez e Verstappen mi ricordano me e Schumacher»
30/05/2023 20:15:00 Tempo di lettura: 3 minuti

L'ex pilota Martin Brundle è tornato dopo molto tempo sulle strade del Principato, e tramite un articolo su Sky Sport UK ha condiviso la sua esperienza esclusiva, molto a contatto con le macchine che passavano in pista. In particolare, il giornalista si è soffermato sulle differenze tra l'attuale GP di Monaco e quello di 20 anni fa, in termini di atmosfera e difficoltà per i piloti.

"Quando camminavo sulla pista ero meravigliato dalla velocità e precisione dei piloti e delle vetture. L'asfalto diventa ogni anno sempre più simile a quello di un circuito normale perchè viene levigato e ci sono molte vie di fuga, dove prima c'erano solo barriere. Al mio tempo cercavano di evitare incidenti con una macchina instabile e il cambio manuale, mentre i piloti moderni hanno concentrano la sfida sulla velocità di punta e sullo sfiorare le barriere", ha raccontato il britannico.

Un aspetto che Brundle ci ha tenuto a sottolineare è che la critica che nel Principato non si sorpassi non si applica solo alle monoposto recenti, ma anche a quelle di più di 30 anni fa: "Le macchine di adesso sono alrghe due metri ed è difficile sorpassare, ma qui è sempre stato così, anche con vetture più piccole, leggere e gomme fresche. Basta pensare a Mansell che cerca di passare Senna 31 anni fa". 

"Perez deve rassegnarsi"

Brundle racconta il GP di Monaco: «Perez e Verstappen mi ricordano me e Schumacher»

L'inglese è poi passato a descrivere la griglia di partenza del Gran Premio, ricca di addetti ai lavori e VIP, che rendevano la situazione quasi invivibile: "La griglia era così piena che non si vedevano macchine. Sembrava la stazione centrale di Tokyo all'ora di punta. Alcuni piloti se ne sono andati nei loro garage per avere un po' di pace. Tutti parlavano del problema della pioggia, e Alonso ha concordato con il team di montare le gomme hard. Il suo obiettivo era tenere Ocon dietro piuttosto che attaccare Verstappen".  

Un'ultima nota che l'ex pilota ha rimarcato è un messaggio a Sergio Perez: anche lo stesso Brundle a suo tempo aveva a che fare con grandi talenti e campioni come Senna e Schumacher, contro i quali non aveva il talento per competere. Tuttavia, una serie di accorgimenti potevano portarli più in alto in classifica: "Quello che ho imparato quando ero in diretta competizione con Senna, Schumacher e Hakkinen, e non potevo avvicinarmi alla loro velocità e talento, è che dovevo estrarre il massimo da quello che era in mio controllo, come il set-up, le partenze, i giri di uscita e quelli di riscaldamento. Perez deve solo assicurarsi di finire secondo e accettare il genio di Verstappen, per poi massimizzare quei giorni dove sembra trovare la magia, come Singapore nel 2022 e Baku quest'anno", ha concluso poi il giornalista.

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