Sinora il 2023 della Ferrari si sta rivelando complesso, almeno in virtù dei risultati raccolti nei primi GP dell'anno. La Scuderia, ad oggi, sta faticando nel far funzionare e sviluppare la SF-23, vettura che si sta dimostrando lenta e capricciosa. Tale, dunque, da far "crollare" la Rossa in quarta posizione tra i costruttori.
Come detto, il Cavallino ha deluso e mostrato scarse prestazioni. Non solo, poiché oltre ai risultati poco esaltanti, il presente rosso è complicato anche dalla transizione in atto nel team. Una transizione che, negli scorsi mesi, hanno portato ad uscite di non poco conto: l'addio del Team Principal Mattia Binotto, di David Sanchez, di Laurent Mekies e non solo.
Cambiamenti che, va detto, non sono a senso unico, visto che il team principal Frederic Vasseur ha ricevuto l'ok per operare sul mercato ed accaparrarsi figure di livello per rinforzare lo staff tecnico della GeS. Acquisti che, come logico, hanno portato il francese a bussare alla porta della Red Bull per pescare tecnici della squadra campione del mondo.
Un tentativo, di ottenere figure di Milton Keynes, che sta trovando ferma opposizione da parte della stessa Red Bull e dei suoi vertici. Di fatto, sia il team principal Chris Horner che Helmut Marko, sono ben poco propensi a liberare figure a conoscenza dei segreti della RB19 che, di fatto, andrebbero a rafforzare la concorrenza. Una tendenza che, però, non è stata "rispettata" dai "binitari" nei confronti della Mclaren. Il team di Woking, infatti, da qualche settimana ha annunciato l'ingaggio di Rob Marshall, figura chiave del team campione del mondo. Un acquisto di livello, per la McLaren, nell'ottica di rafforzamento dello staff tecnico fa il paio con l'arrivo, dalla Ferrari, di David Sanchez.
Un addio che, in una recente intervista riportata da 'Crash.Net', ha commentato proprio il team principal della Red Bull Chris Horner, spendendo parole positive verso il suo ex uomo.
"Rob è stato con noi 17 anni, è stato determinante nella costruzione della Red Bull. Era capace di sistemare cose meccaniche, batterie, cambio, KERS. Ha avuto un ruolo significativo nel team, ma negli ultimi anni è passato ad altri progetti extra F1".
Un commiato, quello di Marshall, concordato insieme ai vertici dell'azienda e favorito dagli ottimi rapporti vigenti. A fare la differenza, va detto, è stata anche la significativa offerta della McLaren (forse diversamente da quanto fatto dalla Ferrari negli scorsi mesi, almeno ascoltando le parole del manager austriaco).
"Ha avuto un'offerta significativa dalla McLaren. Aveva ancora un contratto ma era desideroso di tornare in F1, così abbiamo raggiunto un accordo".
Un addio, secondo quanto detto, ad una figura di primo piano della Red Bull che, inevitabilmente, non è passato inosservato ma che, al contrario, è stato celebrato da tutto lo staff, come ammesso Chris Horner.
"Abbiamo fatto una piccola cosa per lui. Di solito quando qualcuno lascia il team gli diciamo di farsi fottere, con Rob è diverso. È un bravo ragazzo, sta affrontando una nuova sfida".
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