Dopo un inizio di campionato molto al di sotto delle aspettative, la Ferrari ha deciso di portare in pista a Barcellona, nel weekend del Gran Premio di Spagna, un massiccio pacchetto di aggiornamenti. A Montmelò, la SF-23 si è presentata con con un fondo modificato, nuove pance e delle fiancate rivisitate in stile Red Bull. Anche se quest'ultima è una definzione che Jock Clear non condivide in pieno.
Intervenuto ai microfoni di Motorsport.com, il Senior Performance Engineer della Scuderia ha spiegato gli obiettivi del nuovo pacchetto e parlato della genesi e delle tempistiche necessarie per portare in pista le novità.
Dicevamo del nuovo look della Ferrari SF-23, oggi rinominata SF-23 Evo. A tal proposito, Clear ci ha tenuto a sottolineare che il nuovo concetto non è ispirato direttamente alle soluzioni Red Bull, ma che piuttosto riprende un proprio filone di sviluppo portato avanti negli ultimi mesi al fine di migliorare le prestazioni della SF-23.
"Quando i team presentano la loro auto, sono tutti convinti delle proprie soluzioni. Quindi, nessuno dice: «Abbiamo messo queste pance, ma non ne eravamo convinti». Eravamo tutti convinti di quello che avevamo. Ma poi tutti dobbiamo imparare da quello che fanno gli altri e anche da quello che facciamo noi. Non stiamo copiando nessuno, di per sé. Guardiamo a quello che hanno fatto loro, torniamo al nostro lavoro e cerchiamo di capire se funziona", ha esordito l’ingegnere britannico ai microfoni del noto portale specializzato in sport motoristici.
Poi, riferendosi al nuovo pacchetto di aggiornamenti, ha aggiunto: "È apparso sulla macchina perché funziona. In definitiva, seguiamo solo la scienza e il bello dell'aerodinamica, e il bello di questo sport e il motivo per cui lo facciamo, nel mio caso da 30 anni, è che ogni giorno è diverso, ogni anno è diverso, ogni macchina è diversa. Stiamo ancora imparando. Ci sono milioni di modi per risolvere i problemi e non riusciremo mai a risolverli tutti".
Già dopo due Gran Premi, in molti ritenevano che la Ferrari dovesse immediatamente cambiare direzione. Clear ha ammesso che la Scuderia, pur avendo dubbi sin dai test pre-stagionali, ha deciso di rivedere il progetto soltanto due mesi fa: "Sono sicuro che l'abbiamo considerato fin dal primo giorno del primo test, quando si guardano le diverse vetture e si osservano le soluzioni di ognuno, e si comincia a pensare: «Ok, forse ci sono altri modi in cui avrebbero potuto risolvere questo problema». Non appena il dominio della Red Bull è diventato evidente, ovviamente bisogna guardare molto, molto da vicino a quello che stanno facendo. Quindi, in un processo normale, direi che probabilmente due mesi fa abbiamo scelto questa strada".
Successivamente, però, ha difeso la scelta del team di Maranello: "Non appena si vede quello che qualcun altro sta facendo bene e lo si mette nel proprio progetto, si ragiona e non si ha reazione impulsiva buttandolo sulla propria vettura, perché non funzionerebbe". Infine ha concluso chiosando: "Devi darti un paio di mesi per sistemarlo e farlo funzionare con la tua auto. E poi si dice: «In effetti, capisco dove vogliono arrivare». Quello che vedete è il risultato e porterà a un ulteriore sviluppo in questa direzione".
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