Leclerc e Sainz, meglio incazzati che tristi
A volte le facce dicono più delle parole, anche perché c’è il rischio che le parole stiano per finire. Al netto del discorso sulle annunciate difficoltà della Rossa sul tracciato di Silverstone, nel dopo gara sarebbe bastato mandare due istantanee

09/07/2023 20:20:00 Tempo di lettura: 2 minuti

Le McLaren stupefacenti per l’incremento prestazionale e per le velocità nelle curve veloci; le Mercedes (soprattutto quella di Hamilton) che hanno beneficiato di ottime intuizioni per la scelta delle mescole; persino le Williams molto performanti sui rettilinei…che altro? 

A volte le facce dicono più delle parole, anche perché c’è il rischio che le parole stiano per finire. Al netto del discorso sulle annunciate difficoltà della Rossa sul tracciato di Silverstone che per la SF-23 è oggettivamente il più complicato, davanti alle telecamere nel dopo gara sarebbe bastato mandare due istantanee: l’espressione di Leclerc e lo sguardo di Sainz. Il monegasco non riusciva nemmeno a enumerare tutte le macchine che oggi avevano passo migliore della Ferrari; lo spagnolo appariva addirittura ancora frastornato non tanto per un avvilente decimo posto finale, quanto per il suo giro da incubo, perché alla quarantaquattresima tornata era stato risucchiato a un certo punto da un triplice sorpasso, Leclerc compreso, quindi alla mancanza di passo della macchina quantomeno in quel momento si erano aggiunte le sue difficoltà nella bagarre. 

Sempre meglio avere dei piloti arrabbiati, magari anche in tensione reciproca, che dei piloti mesti e con il tono e il volto della rassegnazione. 

Tuttavia, di disfattismo dialettico attorno alla Ferrari ce n’è fin troppo, noi su questo carro non saliremo mai. Prima di oggi abbiamo trascorso le ultime settimane a valutare i progressi della Rossa sotto più di un aspetto: non può essere stato tutto vanificato dalla giornataccia di oggi. Vero è che i miglioramenti altrui sono evidenti, per quanto riguarda la McLaren anche stupefacenti, quindi tra Ungheria e Belgio la Ferrari dovrà rimettere a punto anche le strategie e ottimizzare l’interpretazione di circuiti così differenti da Silverstone. 

La cosa più importante ora è che dall’interno della Ferrari tutti continuino a perseguire ogni miglioramento possibile: vale la pena essere squadra proprio in frangenti come questi.

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