Reduce da un weekend ampiamente negativo in Gran Bretagna, la Ferrari si appresta a disputare il Gran Premio d'Ungheria con la consapevolezza che il tracciato di Budapest sarà molto più favorevole alla SF-23 di quanto non lo sia stato quello di Silverstone. Un aspetto che il team principal del Cavallino aveva già messo in conto una quindicina di giorni fa, durante un'intervista concessa a Leo Turrini. Proprio il giornalista, tramite le colonne del suo blog su quotidiano.net, ha voluto rimarcare questo concetto in un pezzo titolato "Vasseur all'esame del goulash".
"Fred Vasseur all’esame del goulash (più o meno, credo si scriva così)", esordisce Turrini con la sua solita vena fantasiosa citando il piatto tipico ungherese per fare riferimento al weekend di Formula 1 a Budapest. Poi aggiunge: "Come qualcuno ricorderà, prima di Silverstone avevo descritto i contenuti di una conversazione con il capo del reparto corse Ferrari. Con molta onestà, l’amabile curato di campagna aveva anticipato le difficolta che la Rossa avrebbe incontrato in Inghilterra". Come dicevamo in apertura, però, Turrini ci tiene a sottolineare che il manager francese aveva anche aggiunto che "Budapest è una delle pochissime tappe del Mondiale in cui la SF23 potrebbe recitare un ruolo da protagonista. Perché sulle curve lente la macchina ha un discreto livello di competitività".
"E adesso ci siamo", scrive Turrini speranzoso che le parole di Vasseur possano poi trovare un riscontro in pista. Filo Rosso di speranza? Staremo a vedere. Quel che è certo è che "nelle fasi di disagio, la Ferrari non può smarrire le piccole occasioni che di tanto in tanto si presentano", chiosa il giornalista, prima di concludere ricordando la vittoria di Mansell nel 1989 partendo dalla sesta fila.
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