Un weekend al di sopra delle aspettative in una stagione ben al di sotto delle aspettative. Potrebbe così riassumersi la parentesi della Ferrari in Belgio, dove Charles Leclerc ha ottenuto un podio alla vigilia insperato dietro alle irraggiungibili Red Bull di Max Verstappen e Sergio Perez. Un terzo posto che però rappresenta comunque un "minimo sindacale", scrive Turrini nel suo consueto appuntamento post-gara su quotidiano.net.
"È finito il girone di andata e ben sappiamo come risultati Ferrari siano stati drasticamente inferiori alle aspettative primavera. Mai una gioia", afferma Turrini nella sua analisi post-gara. Poi aggiunge: "Ciò premesso, sulle Ardenne ho visto la Rossa migliore del campionato. Lontana dai Bibitari, per carità. Ma sulla pista più bella e più dura Carletto Leclerc si è preso un podio per niente dovuto alle circostanze. Il passo gara era buono. Azzeccata la strategia, felici i cambi gomma. Soprattutto, la Rossa è stata tranquillamente davanti alla Mercedes, che le ha tentate tutte pur di strappare il terzo posto al monegasco, e alla Aston Martin, per tacere della McLaren. E peccato per Sainz, non irreprensibile allo Start, eh".
Il giornalista, tuttavia, ci tiene a sottolineare: "Sia chiaro: questo è il minimo sindacale e Fred Vasseur di sicuro ne è consapevole. Era e rimane inaccettabile vedere una Rossa confinata tra la settima e la decima posizione. Perdere fa parte delle cose della vita. Incassare umiliazioni anche no, grazie".
Turrini, infine, fa alcune considerazioni in vista del futuro prossimo, indicando anche quale dovrà essere l'obiettivo del team di Maranello fino a fine stagione: "È vero, la Red Bull gode di un vantaggio tale che le cose non cambieranno tanto in fretta. Tocca dunque a donne e uomini di Maranello ottimizzare al massimo gli sforzi per tutte le gare che rimangono da disputare (e sono tante). La faccio breve. Dall’Olanda in poi, la Ferrari deve avere come unico obiettivo la costante presenza sul podio. Senza pretendere di occupare il gradino più alto, quello è di Verstappen e lo sappiamo. Perché, kennedianamente, io sono un idealista senza illusioni".
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