Terminata la prima metà della stagione 2023 di Formula Uno, appare ormai chiaro a tutti, tra fan e addetti ai lavori, quale sia la portata della supremazia della Red Bull e quanto, allo stato attuale delle cose, il team di Milton Keynes abbia già ampiamente le mani su entrambi i campionati del mondo, sia quello piloti che quello costruttori, ripetendo di fatto quanto di buono mostrato nel 2022.
Una supremazia schiacciante, quella della Red Bull, capace di vincere tutte i 12 gran premi fin qui disputati in questa mondiale, sublimata da Max Verstappen in stato di grazia e capace di far suoi ben 10 dei 12 centri, e di annichilire (oltre a tutti i rivali con una vettura chiaramente inferiore) anche il compagno di squadra, Sergio Perez, a parità di monoposto (vincente in due sole occasioni). Un dominio che ha portato l'olandese ad approcciare la pausa estiva con un enorme margine sul primo degli inseguitori, ben 125 punti, lanciandosi verso il terzo titolo consecutivo.
Una situazione di cui, come riportato da 'Crash.Net', ha parlato il team principal della Mercedes Toto Wolff, in primis ribadendo la sua totale convinzione di quanto la F1 sia uno sport meritocratico, sottolineando poi quanto, pur in condizioni di dominio, la situazione fosse diversa (e migliore per lo spettacolo) negli anni dell'era Mercedes, con Lewis Hamilton e Nico Rosberg capaci di battagliare per la conquista del titolo iridato tra il 2014 e il 2016.
"Non so se il nostro dominio fosse simile o meno, ma penso che ci siano stati anni in cui abbiamo dominato allo stesso modo, ma almeno avevamo due macchine che lottavano. Questo generava intrattenimento per tutti. Al momento invece non è così".
Era Red Bull che, come detto, potrebbe non essere il massimo dal punto di vista dell'intrattenimento ma che, sicuramente, non va condannato poiché figlio solo e soltanto di un lavoro migliore svolto dal team di Chris Horner.
“Lo dico spesso, la F1 è una meritocrazia, sta a noi reagire”.
Vantaggio Red Bull che, secondo il manager austriaco, sembra essere aumentato ulteriormente dopo l'introduzione, in occasione del GP d'Ungheria, di un nuovo e consistente pacchetto di aggiornamenti, con dei sidepod rivisti e ridotti nelle dimensioni. Pacchetto che ha portato, sia a Budapest che a Spa-Francorchamps, Verstappen ad infliggere un gap ai rivali superiore ai 30 secondi. Vantaggio comunque non condannabile ma che spinge, secondo Wolff, l'intero team Mercedes a lavorare duramente per fare meglio e tornare, quanto prima, nella lotta di vertice.
“Ci aspettavamo questo gap? No. Penso che con l'ultimo pacchetto di aggiornamenti abbiano aumentato il loro vantaggio. Ma ripeto, siano solo noi a doveri scavalcare e fare il miglior lavoro possibile".
Foto copertina www.mercedesamgf1.com
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