La Ferrari, nonostante il cambio al vertice, non sta attraversando un buon periodo. Al termine dello scorso anno a Maranello è arrivato Frederic Vasseur al posto del partente Mattia Binotto. La SF-23, progettata dallo svizzero non sta dando i risultati che tutti si aspettavano, e la corsa per il titolo è stata ancora una volta rinviata alla prossima stagione.
Rispetto al 2022, dopo 12 gare, il Cavallino Rampante ha perso ben 123 punti su se stessa e questo rende il ruolo di Vasseur ancora più complesso, e, nonstante l'enorme lavoro sul mercato ingegneri, ci vorrà del tempo prima che il tutto inizi a funzionare a dovere. Recentemente, ai microfoni del podcast Formula For Success, è stato intervistato l'ex team manager e proprietario dell'omonima scuderia Eddie Jordan. Di seguito vi riportiamo le sue parole.
Eddie Jordan ha dichiarato: "Se fossi a capo della Ferrari cercherei ovviamente di emulare quanto accaduto ai tempi di Michael Schumacher che ha portato a Maranello figure come Rory Byrne e Pat Symonds. In Ferrari ci sono sicuramente ingegneri brillanti che sono in grado di progettare grandi motori e grandi macchine, ma sono i dettagli più fini a rendere vincente una macchina da corsa. È questa la differenza”.
Il britannico ha poi concluso dicendo: "È una scuderia brillante, ma a Maranello sono ‘diversi’. La pausa pranzo dura un’ora e mezza e bisogna fare i conti con diversi ‘capricci’. A cavallo degli anni ’90 la Ferrari è tornata grande con John Barnard, ma la vettura era realizzata al 90% in Gran Bretagna e in Ferrari devono pensare di tornare a quel metodo".
Secondo Jordan dunque la Ferrari dovrebbe tornare a progettare le sue vetture in Inghilterra come faceva in passato. Nel 1989 la Ferrari 640 fu progettata al 100% da Barnard, ma ottenne solamente tre vittorie e presentava notevoli problemi di affidabilità. L'anno successivo invece la Rossa consentì ad Alain Prost di giocarsi il mondiale contro Ayrton Senna fino all'ultimo GP.
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