Martin Brundle, ex pilota di F1 e oggi giornalista per Sky Sports F1, ha parlato del GP del Qatar, sottolineando il tema della salute dei piloti.
L'estremo calore percepito negli abitacoli durante la gara era dovuto sia alle condizioni di temperatura e umidità, ma anche alla strategia obbligatoria a tre soste con un massimo di 18 giri per stint.
Di solito i piloti devono gestire gli pneumatici, questo comporta una "pausa" tra giri veloci e altri a ritmi più sostenibili. Ma la gestione della gara imposta dalla FIA per motivi di sicurezza delle gomme li ha "costretti" a effettuare giri di qualifica per tutta la durata dell'evento.
Charles Leclerc ha descritto la gara come "la più difficile" della sua carriera in F1, altri piloti sono svenuti (secondo quanto riportato da Lando Norris) o hanno vomitato alla guida (Ocon), Logan Sargeant invece si è ritirato per un malore.
Max Verstappen e Oscar Piastri, esausti al termine della gara, si sono adagiati a terra nella cooldown room.
Brundle, che ha corso sia in F1 che in altre auto sportive, ha ricordato i giorni della sua carriera in cui le temperature salivano vertiginosamente, rimanendo stupito dalla resistenza dei piloti: "È stato impressionante vedere i piloti di F1 affrontare quelle condizioni in Qatar", ha scritto il britannico su X.
"Ho sofferto quel caldo in un'auto di Le Mans/Daytona24/F1, può essere delirante alla guida. Quando l'adrenalina diminuisce e il calore si fa sentire, non si riesce a staccare il corpo dalla tuta, fa tanto male", ha aggiunto in conclusione.
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