Il presidente della FIA, Mohammed Ben Sulayem, ha dichiarato che circuiti come il Qatar e l'Austria devono risolvere i problemi legati ai limiti della pista, altrimenti rischiano di perdere il posto nel calendario di Formula 1.
Dopo un fine settimana del Gran Premio del Qatar caratterizzato dal caos per i limiti della pista, con una serie di penalità in gara e tanti giri cancellati in qualifica, Ben Sulayem ha affermato di ritenere inaccettabili tali situazioni.
L'obiettivo del cambiamento non dovrebbe essere un controllo più efficace da parte della FIA, bensì i circuiti che hanno questo evidente problema, come il Qatar e l'Austria, devono apportare modifiche al tracciato, per non "tentare" i piloti a superare il limite.
Alla domanda su cosa intendesse fare per risolvere questa problematica riscontrata in Qatar, Ben Sulayem ha risposto: "Dobbiamo risolverla, abbiamo avuto lo stesso problema in Austria, erano 1200 [le infrazioni]. Devo dire che mi congratulo con gli steward per il lavoro svolto, ma è questa la soluzione? No".
"Bisogna migliorare la pista stessa. So che alcuni sono restii a farlo, ma a dire la verità, se non lo fanno non si correrà più su quel tracciato. È così semplice, non possiamo permetterci di assistere a questo spettacolo", ha detto, disprezzando le scene viste nello scorso weekend.
Quali dovrebbero essere le modifiche da apportare a questi tracciati? La risposta più intuitiva e immediata è quella di implementare più ghiaia o erba subito dopo il cordolo, per fare in modo che i piloti rischino fino al limite, ma non oltre.
Un errore di valutazione, infatti, non causerebbe un'infrazione dei limiti della pista, bensì potrebbe compromettere le prestazioni della macchina. Il pilota non sarebbe quindi "invogliato" a cercare il limite oltre la linea bianca, e sicuramente non vedremmo 1200 uscite in ghiaia in un singolo weekend (in media 60 per pilota, impossibile pensare a un tale numero di errori).
Modificare i cordoli potrebbe aiutare, anche se questi possono essere pericolosi se inadatti alle monoposto o agli pneumatici Pirelli, come abbiamo visto proprio in Qatar nel weekend scorso.
Insomma, trovare il giusto compromesso non è facile, ma la consapevolezza di dover invertire la rotta è il primo passo verso una soluzione.
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