Charles Leclerc ha evidenziato il più grande problema della SF-23 dopo il GP del Messico. La Ferrari è chiamata a risolverlo per il prossimo anno, altrimenti si potrebbe andare incontro a un'altra stagione complicata.
Il monegasco ha ottenuto la sua 22° pole position in carriera a Città del Messico, la 4° di questo 2023. Eppure in nessuna delle occasioni in cui è partito dalla prima casella della griglia Charles è riuscito a ottenere una vittoria.
Da qui la domanda sorge spontanea: la SF-23 è più forte in qualifica piuttosto che in gara? La risposta ci è nota da mesi, ed è affermativa. Non si può determinare, però, quanto vari il margine di competitività di sessione in sessione.
L'unica conclusione che possiamo trarre, anche grazie alle dichiarazioni di Charles Leclerc (che analizzeremo in seguito), è che la vettura della Ferrari di quest'anno si può definire "peaky".
Quest'aggettivo proviene dal termine inglese "peak", che vuol dire picco. Definire, quindi, una monoposto "peaky", significa dire che questa è soggetta a dei veri e propri picchi di prestazione, ottenibili soltanto in determinate condizioni (di temperatura della pista e delle gomme, grip dell'asfalto e via dicendo).
Ciò spiega anche il grande miglioramento (di circa 8 decimi) che si è visto tra la Q2 e la Q3 in Messico, da parte di entrambi i piloti; confermando anche quanto la macchina possa essere imprevedibile, visto che la sua performance può variare di minuto in minuto.
Leclerc ha commentato così il 3° posto del GP del Messico: "Credo che questa gara abbia confermato ancora una volta le debolezze della nostra vettura. È un auto peaky” .
“Perdiamo troppo tempo ogni qualvolta la macchina non può operare nella finestra ideale. È successo quando abbiamo montato la gomma dura, ad esempio”, ha aggiunto il monegasco.
A Leclerc, infatti, è sembrato di guidare una vettura "totalmente diversa" nel secondo stint: “A causa della bandiera rossa le gomme hanno perso temperatura, e alla ripartenza il feeling era totalmente diverso. È un peccato, perché prima che la gara fosse interrotta andavamo molto forte”.
La Ferrari deve lavorare duramente a Maranello per risolvere questo problema, perché bisogna mettere i piloti nella condizione di conoscere a memoria il comportamento della vettura in ogni condizione, senza la paura che questa possa "trasformarsi" da un momento all'altro.
Se si vuole tornare a competere per vincere un titolo mondiale è necessario dimostrarsi in grado di superare qualsiasi avversità, farsi trovare pronti già da inizio anno ed evitare una "caduta libera" (in stile 2022) nella seconda parte di stagione.
È proprio il caso di lanciare un appello agli ingegneri del Cavallino: date una macchina (non peaky) a questi ragazzi.
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