Max Verstappen e Gianpiero Lambiase sono una delle coppie pilota-ingegnere più longeve nella griglia moderna, seconda solo all'affiatato duo di Lewis Hamilton e Peter Bonnington. Il britannico della Red Bull ha così avuto modo di vedere l'olandese crescere e maturare, sia in pista che fuori. Se quando è arrivato era un giovane dal grande talento e forte impulsività, ora è un 26enne maturo, che sa cosa vuole e come ottenerlo. Per arrivare a questo punto, però, sono stati necessari anni difficili, come il 2017 e il 2018, quando gli incidenti e i DNF erano quasi all'ordine del giorno. Il punto di svolta è stato poi il 2021, anno della grande lotta con il sette volte campione della Mercedes e del suo primo titolo mondiale.
"In quegli anni ha imparato molto dai momenti difficili, tanto che nel 2021 ha capito una volta per tutte che doveva finire le gare, e che non può permettersi DNF per vincere i mondiali. Con quel titolo in tasca, oggi è molto bravo nel capire quanti rischi si può prendere, e sa che non deve sempre dare il 105% di se stesso. Non è facile vincere ogni singola gara, tutto deve essere perfetto. Il fatto che abbia conquistato 16 primi posti in 19 appuntamenti non è solo perchè la macchina è ottima, ma anche perchè lui ha talento e prendiamo le decisioni giuste come squadra", ha ammesso l'ingegnere di pista al De Telegraaf.
Sullo stesso quotidiano c'è anche un aneddoto interessante, risalente al loro primo giorno in pista insieme: "Quando è stato promosso in Red Bull nel 2016, i giorni prima del gran premio a Barcellona furono intensi. Lui aveva giù una certa reputazione, e in breve abbiamo visto che era un talento eccezionale. Sapevo che sarei rimasto con lui per molto tempo".
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