Hannah Schmitz in Red Bull, Rosie Wait in Mercedes, Ruth Buscombe in Alfa Romeo e Bernie Collins in Aston Martin sono alcune delle donne che compaiono regolarmente al muretto dei team di Formula 1, nel ruolo di capo delle strategie. Al momento, però, solo le prime stanno mantenendo il loro ruolo, poichè la Collins ha dato le dimissioni per la frenesia del lavoro, mentre la Buscombe ha lasciato il team del biscione per un'altra avventura, possibilmente la Ferrari.
Tuttavia, stando all'esperta della squadra di Silverstone, queste presenze non devono trarre in inganno riguardo alla percentuale femminile nel motorsport: in fabbrica, infatti, la situazione è molto diversa. "Il 50% dei costruttori ha una donna al muretto. Nel settore della strategia le quote rosa si vedono, ma nel remote garage, almeno in Aston Martin, ero l'unica. E credo che lo stesso valga per la Red Bull e la Mercedes. C'è solo una persona nel settore, e il caso vuole che sia al muretto. Ma nel complesso il rapporto non è dei migliori".
"Non l'ho mai trovato intimidatorio. Anzi, essere l'unica donna è un vantaggio. Se ripenso al percorso per i neo laureati in McLaren, io ero la sola femmina tra i dieci candidati intervistati, ma al momento della decisione si ricordavano il mio nome. Al contrario, per i miei colleghi era diverso, perchè si confondevano l'uno con l'altro. Anche al muretto questo rendeva la mia vita più semplice, perchè si capiva che ero io a parlare. Quindi per certi aspetti c'era un lato positivo", ha continuato la Collins al podcast Beyond The Grid.
Leggi anche: Aston Martin, Collins: «Lavorare con Vettel era diverso»
Leggi anche: Chi avrebbe la meglio tra Vettel e Verstappen a parità di macchina? Risponde Tost
Foto copertina x.com